Nelle tracce della prima prova scritta, spesso, escono argomenti legati al Novecento. Anche recenti, riguardo alla seconda metà del secolo scorso. Dalla guerra fredda al muro di Berlino, passando per gli attentati di mafia o il terrorismo. Eppure, nelle scuole, si fatica a restare al passo con i programmi. Che cosa ne pensano gli studenti? Solo uno su tre è già al ripasso, mentre alcuni sono fermi alla storia di cento anni fa.
La Grande Guerra e stop
Il 25% dei mille partecipanti al sondaggio di Skuola.net dichiara infatti di non aver terminato il programma, tra questi il 10% è fermo tra le due guerre mentre il 15% non è arrivato neanche alla prima guerra mondiale. Impossibile che, in due settimane o poco più, si riesca a correre ai ripari senza tralasciare passaggi fondamentali. Un problema per coloro che, al primo scritto della maturità, potrebbero ritrovarsi una traccia storica legata al 900 e quindi dovranno escluderla a priori. Fortunatamente 1 studente su 4 sta affrontando proprio in questi giorni la storia degli ultimi cinquant'anni, mentre 1 su 5 sta terminando lo studio della Seconda Guerra Mondiale.
Tema storico un tabù
E’ inevitabile allora che, ogni anno, i ragazzi che si dedicano alla traccia storica in sede d’esame siano pochissimi. Per il 36% degli intervistati il tema storico risulta quindi troppo difficile e il 18% lamenta tracce “fuori programma”. Le percentuali dello scorso anno, infatti, parlano chiaro. Sono bassissime rispetto alle altre prove scelte dai candidati: un segnale della difficoltà oggettiva che incontrano i ragazzi. Nel 2013, infatti, solo l’1,3% dei maturandi decise di lanciarsi in un tema di argomento storico sui Paesi emergenti, Brics . Forti, probabilmente, della loro preparazione personale o del sostegno di un docente particolarmente attento. Ben più alte le percentuali legate alle altre tracce proposte come “La ricerca scommette sul cervello” scelta dal 21,8% degli studenti o il tema di ambito artistico-letterario “Individuo e società di massa”, svolto dal 20,3% dei candidati.
Chi fa da sé...
E allora uno studente su quattro dichiara che studierà da solo i temi di attualità proprio perché potrebbero uscire all’esame. C’è anche un 15% che li approfondisce da solo per interesse personale e un 20% che lo fa con testi consigliati dal prof. Un ragazzo su dieci, inoltre, affida la sua conoscenza alla visione di film o fiction in tv dedicate al tema.
Scelta politica
Per il 54% degli intervistati, il fatto che non si riesca a trattare la storia contemporanea in classe dipende da una reale volontà politica. Come se, per le classi politiche che si succedono, sia meglio che le nuove generazioni non sappiano o non conoscano bene la storia recente dell’Italia, dell’Europa e dei partiti.
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