Le incertezze in ortografia e grammatica turbano i sonni dei maturandi quasi quanto il timore che 'escano' tracce impossibili. Sono ben 4 su 10 gli studenti che hanno paura di pericolose defaillance in Italiano. Lo rivela una ricerca del sito specializzato Skuola.net su circa 1400 maturandi.
Un ragazzo su 3 sbaglia la grafia di "qual è", 1 su 10 usa l'apostrofo con l'articolo indeterminativo maschile. E non sono queste le sole lacune che gli studenti dell'ultimo anno di Superiori si portano dietro. Grossi problemi si segnalano anche con la particella "ci". Probabilmente un commissario d'esame non sarà contento di leggere la forma erronea "c'è ne sono" nell'elaborato di un maturando. Eppure, è quasi il 13% degli intervistati a fare questo errore.
Incertezze ci sono pure su alcune forme a proposito delle quali gli stessi linguisti hanno visioni diverse. Il "che cosa" scolastico nelle frasi interrogative viene infatti sostituito da 1 maturando su 2 dal semplificato "cosa", mentre il classico "se stesso" senza accento, insegnato dai professori vecchio stampo, non piace a 1 maturando su 3. Meglio, a loro parere, accentare il "sé". In questi due casi, tuttavia, il dibattito è aperto, ma non sembra opportuno sperimentare proprio durante l'esame di Maturità.
Nessuna scusa, invece, per chi scrive "sufficente" dimenticando una "i". Non sono pochi: circa 1 su 6. Scorrettissimo anche quel 5% che scriverebbe "pultroppo" anziché "purtroppo", e quel 4% circa che sceglierebbe "a me mi piace " invece che "a me piace". Pochi, ma resistenti, i maturandi che scrivono "propio" piuttosto che "proprio": sono circa il 2%.
Di fronte a questi dati inquietanti Skuola.net ha preparato un salvagente: lo staff del portale si recherà davanti alle scuole italiane domattina consegnando ai maturandi un segnalibro che riporta le correzioni degli errori linguistici più comuni.
"L'ortografia - ha ammonito il ministro Giannini in un video che sarà trasmesso durante la Notte prima degli esami - non è un accessorio".
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