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I temi di Fausto Brizzi, ESCLUSIVA

18 giugno 2014, 11:27

A cura di Giorgiana Cristalli

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Fausto Brizzi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Fausto Brizzi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Fausto Brizzi - RIPRODUZIONE RISERVATA

di Fausto Brizzi (regista di 'Notte prima degli esami')

Se c’è una cosa in cui sono sempre stato bravo non è girare film o scrivere libri ma è… copiare. In quello sono stato uno dei più grandi artisti del ‘900. Ai compiti in classe ero imbottito di fogli e foglietti che una minima scintilla mi avrebbe trasformato in una torcia umana e incenerito il liceo. Devo dirlo, alle prove di matematica, di latino, di greco o di chimica si copiava benissimo. Ai temi no. I temi sono il nemico pubblico numero uno di tutti gli studenti perché oltre a qualche conoscenza dell’argomento, sei costretto a esprimere, in buon italiano, qualche idea. E quella non la puoi certo copiare. O perlomeno devi essere il Diabolik del copia e incolla per farlo. Stamattina ho visto le tracce della prova d’italiano della maturità e, come al solito, ho capito che io non sarei mai più promosso se, come in “Immaturi” del mio amico Paolo Genovese, mi trovassi a riaffrontare la fatidica prova. Temi difficilissimi! Non so quale avrei scelto.

Dunque, vediamo… Quasimodo, poeta ermetico per eccellenza, è quasi impossibile dire qualcosa di intelligente sull’ermetismo, già è difficile capirlo! La poesia “Ride la gazza, nera sugli aranci” è abbastanza breve, bellissima ma… rinuncio!

Passo al secondo tema, più abbordabile,: violenza e non violenza nel ‘900. Cavolo, qui ci vuole cultura generale, se avessi passato meno tempo a vedere serie tv e leggere fumetti, forse ce la farei. Vabbè, comunque posso esprimere un parere di fondo, ovviamente a favore della non violenza… ma come lo argomento, con quali esempi? Chi ha vinto il premio Nobel per la Pace quest’anno? Niente, rischio imprecisioni e vaghezza… scartato!

Terzo tema: Renzo Piano e il rammendo delle periferie. Cultura generale, la mia oasi preferita, il tema che ho scelto quasi sempre. Ma non stavolta, la mia infarinatura su Renzo Piano si ferma al fatto che è di Genova ed ha progettato l’Auditorium. Per il resto, anche consultando Wikipedia non è facile scrivere quattro facciate di foglio protocollo che abbiano senso. Passo!

Mi resta il quarto tema: il confronto tra l’Europa del 1914 e del 2014. Questo mi piace, ho già la tesi di fondo: “è cambiato tutto ma non è cambiato niente”, banale ma almeno faccio vedere che c’ho ragionato. Poi intuisco la trappola: l’arguto inventore della traccia mi vuole indurre a scrivere un tema di storia, in effetti è il tema di storia, ma io non ci casco. Eh, no! Io scrivo di sentimenti, di amicizia, di famiglia, di quando non c’erano i social network e si viveva in famiglie patriarcali, vado un poco fuori tema ma almeno non devo citare nemmeno un nome, una data o un fatto storico. Scrivo un tema sull’amore e sulla vita. E scopro, ragionandoci un po’ che davvero negli ultimi cent’anni è cambiato tutto. MI verrebbe da scrivere in peggio, ma non lo scrivo. Anzi, lo scrivo sottovoce.

In bocca al lupo, ragazzi!

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