Lo zaino c'è, la merenda pure e il bastone per i selfie non manca. La classe è pronta per andare in gita, è arrivato pure il pullman. Si dirige così al veicolo quando a un tratto si accorge che l’insegnante accompagnatrice si impettisce, mette tutti i ragazzi in fila e li fa salire a bordo al ritmo di un "Un, due, un, due" degno del miglior sergente Hartman. Fa poi alzare l’autista obbligandolo ad avvicinare a lei il suo viso. Gli sta controllando le pupille per poi decidere di gettare dal finestrino la Red Bull del pover’uomo: per lei la caffeina, la taurina e gli zuccheri della bevanda sarebbero un mix di eccitanti tali da inficiare le abilità alla guida di qualsiasi essere umano. E quando tutti gli studenti si convincono che ora possono partire, la professoressa scende e si mette a controllare i pneumatici. Scenario fantasy? Forse, ma è quello che accadrebbe immaginato in maniera colorata da Skuola.net se gli insegnanti seguissero il vademecum redatto dalla Polizia stradale e diffuso alle scuola in questi giorni dal Miur con una circolare.
PAROLA DI VADEMECUM - Si tratta di una lista di un piccolo manuale che incoraggia presidi e prof a fare attenzione ad alcuni dettagli prima di accompagnare la loro classe in gita. Si parte dalla scelta della ditta di pullman che dovrebbe essere fatta, si legge, non basandosi solo su criteri "di carattere economico (l'offerta più vantaggiosa) ma tengano in primaria considerazione alcune garanzie di sicurezza". Poi, si arriva al comportamento che i docenti sono invitati a tenere il giorno stesso della gita. Prima di tutto dovrebbero controllare che l'autista sia idoneo a ricoprire questo ruolo. Come? Chiedendogli di mostrare loro patente e libretto,ovviamente.
CONTROLLARE L'AUTISTA - Il compito del prof non è terminato. Oltre a tener a bada i suoi studenti, deve fare attenzione che l'autista non abbia fatto uso di "sostanze stupefacenti, psicotrope (psicofarmaci) né bevande alcoliche, neppure in modica quantità. Durante la guida egli non può far uso di apparecchi radiotelefonici o usare cuffie sonore, salvo apparecchi a viva voce o dotati di auricolare". Insomma, in parole povere niente smartphone alla guida e niente musica nelle orecchie.
IL PROF DIVENTA MECCANICO - Dopo di che deve pensare alla struttura fisica: il pullman su cui deve viaggiare è abbastanza sicuro? Meglio controllare, secondo il vademecum e la circolare del Miur, tutte le "Caratteristiche costruttive, funzionali e alcuni importanti dispositivi di equipaggiamento: l’usura pneumatici, l’efficienza dei dispositivi visivi, di illuminazione,dei retrovisori. Se l’autobus è dotato di sistemi di ritenuta-cinture di sicurezza i passeggeri devono utilizzarli e devono essere informati, mediante cartelli-pittogrammi o sistemi audio visivi, di tale obbligo".
SONO SOLO CONSIGLI –Chiaro è che i prof non sono obbligati a tenere tutte queste cose sotto controllo. Quelli del Miursono solo dei consigli per viaggiare in sicurezza, rivela lo stesso Ministero ad Alex Corlazzoli sulle pagine digitali de IlFattoQuotidiano.it: "La circolare non attribuisce responsabilità aggiuntive o nuove ai dirigenti e ai docenti, ma offre loro un vademecum elaborato in collaborazione con la Polizia stradale, su aspetti da non trascurare nell’organizzazione di una visita d'istruzione e durante il suo svolgimento con riferimento alla sicurezza dei mezzi di trasporto. Si tratta di informazioni di supporto che non prevedono in alcun modo che dirigenti e docenti debbano sostituirsi agli organi di controllo preposti, come specificato nel vademecum ma che debbano attivare i controlli necessari per garantire la sicurezza dei nostri ragazzi". Meno male, sembra dichiarare sempre a Corlazzoli il nostro caro Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione Naszionale Presidi: "Si può chiedere alle scuole di organizzare al meglio le uscite, ma una verifica così minuziosa dei doveri e degli obblighi delle agenzie o delle società che gestiscono i bus è inverosimile".
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