Sei al quinto anno di superiori e hai gli esami alle porte. La fine della scuola si avvicina e il pensiero delle vacanze estive è turbato dai test di ingresso. E come se non bastasse, amici e genitori ti chiedono in continuazione se hai scelto – finalmente - cosa fare all’università. Tutto questo ti stressa? Niente panico. Grazie ai consigli degli esperti dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, raccolti in 11 punti, Skuola.net ti aiuta a capire come trovare la facoltà che fa al caso tuo.
#11 Impara a riconoscere i tuoi interessi e le tue aspirazioni
Nel tempio di Apollo a Delfi c’era iscritta questa sentenza: “Conosci te stesso”. Secondo gli esperti dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, questo è il punto da cui partire per scegliere la facoltà giusta. Innanzitutto pensa a cosa ti piace fare (o, se preferisci, a cosa non ti piace fare…) e individua un campo lavorativo. Ma non finisce qui. “Altro aspetto importante – continua la dott.ssa Alessia Scarfì dell’Ufficio Orientamento - è partecipare a saloni, open day ed incontri informativi organizzati dai diversi Atenei per acquisire tutte le informazioni utili ad approfondire le materie oggetto di insegnamento del percorso di studi che vi interessa”.
#10 Informati sugli esami da dare nel corso di laurea
La seconda regola per scegliere la facoltà migliore parte dalla constatazione che la cosa più difficile dell’università…sono gli esami. “E’ chiaro che una scelta consapevole del percorso universitario può ridurre la possibilità di un futuro ripensamento” - afferma la prof.ssa Anna Pirozzoli, Preside della Facoltà di Scienze Politiche all’Università Niccolò Cusano. Infatti, prosegue, “conoscere in maniera completa e approfondita le aree disciplinari in cui gravitano gli insegnamenti del Corso di laurea contribuisce a fare la scelta più corretta, stimolando sin da subito interesse e curiosità”. Quindi, cerca di conoscere in maniera completa e approfondita gli insegnamenti del percorso universitario che ti interessa. Alcune materie potrebbero non fare al caso tuo, e rendere le sessioni di esami un vero incubo!
#9 Seguire gli amici nella scelta non è sempre una buona idea
Il quinto anno è anche quello in cui si lasciano definitivamente la scuola e i compagni. E in alcuni studenti c’è la tentazione di iniziare il percorso universitario con gli amici, senza seguire la propria inclinazione. Niente di più sbagliato. La decisione deve essere autonoma e deve riguardare soltanto te. “Tieni in considerazione i consigli di amici e parenti sempre e solo come spunto di riflessione, senza sentirti in dovere di seguire necessariamente le stesse orme” – sostengono gli esperti all’Università Niccolò Cusano – “Non è detto che ciò che va bene agli altri possa andare bene anche a te stesso”.
#8 I consigli dei genitori non sono un imperativo
Lo stesso discorso vale anche per mamma e papà. Alcuni genitori cercano di indirizzare i figli verso studi che possono dare più garanzie di occupazione e possibilità professionali ma, come ripete la prof.ssa Anna Pirozzoli, “Ogni consiglio deve essere ascoltato e poi valutato con maturità e autonomia. Infatti, al di là delle opportunità professionali, ciò che conduce al miglior risultato è l’interesse e la passione per quello che si studia”.
#7 Non scartare facoltà con materie diverse da quelle affrontate nelle scuole superiori
Il premio Nobel per la fisica Enrico Fermi fece studi classici, e gli scrittori Carlo Emilio Gadda e Primo Levi studi scientifici. Quindi, non avere paura! Chi ha frequentato il liceo classico può scegliere Fisica e chi ha fatto un istituto tecnico può iscriversi a Lettere e Filosofia. “Ogni cambiamento è gestibile se alla base c’è la volontà di portare a termine i propri obiettivi e la realizzazione di sé stessi”, afferma la dott.ssa Michela Crisci dell’Area Marketing dell’Ateneo.
#6 Trovate un compromesso fra i vostri interessi e gli sbocchi lavorativi
Saper leggere una tavoletta sumerica è affascinante ma poco richiesto dal mercato del lavoro! “La scelta universitaria deve essere fatta contestualmente alle reali possibilità di trovare lavoro – sostiene la dott.ssa Michela Crisci - ma sarebbe opportuno partire dalla valutazione delle proprie competenze e interessi”. L’incontro fra queste due riflessioni sarà utile per trovare la strada giusta. Considera anche che la società e il mercato del lavoro cambiano velocemente, e quindi le professioni del domani potrebbero non essere ancora nate!
#5 Non dare troppo peso alle classifiche degli atenei
Prendi con moderazione le graduatorie sulle migliori università, perché dipendono da molti fattori e variabili. Soprattutto, “non affidarti a classifiche senza fonte trovate in rete, ma consulta i canali istituzionali come il MIUR che valuta le diverse università in Italia”, come consigliano gli esperti.
#4 Valutate le caratteristiche strutturali e organizzative di un ateneo
Confrontate l’offerta formativa e l’innovazione che i tempi moderni impongono. Un aspetto da non sottovalutare, infatti, “è la struttura e gli spazi che l’Ateneo è in grado di fornire ai suoi studenti”. Tra le altre cose, gli esperti citano spazi per favorire lo studio (ad esempio biblioteche, laboratori, aule studio) ma anche spazi adeguati all’ospitalità e tempo libero (foresterie, mensa, palestra, ecc.) o servizi complementari (assistenza didattica e amministrativa, possibilità di recuperare le lezioni dove e quando si vuole con una piattaforma e-learning, esami tutti mesi): la presenza di queste strutture può rendere lo studio organizzato e piacevole, e inoltre garantisce al meglio il diritto allo studio, aiutandoti ad evitare di andare fuori corso.
#3 Studiate in Italia, e se volete aderite a programmi di mobilità studentesca
Trasferirsi all’estero per studiare è un’opportunità di crescita personale. Ma “presuppone una conoscenza linguistica elevata e dei costi maggiori per la retta universitaria e per la vita da fuorisede”, affermano gli esperti dell’Ateneo romano. Inoltre il sistema universitario italiano offre una preparazione culturale mediamente superiore a quella delle università straniere. Il consiglio finale, quindi, è quello di prendere in considerazione uno dei tanti atenei eccellenti in Italia “che permettono di svolgere esperienze e soggiorni all’estero attraverso programmi di mobilità studentesca, come l’Erasmus, e che, in alcuni casi, offrono anche un doppio titolo dal valore legale”.
#2 Essere studenti fuorisede non è una disgrazia
Come per la scelta di un ateneo all’estero, “essere uno studente fuorisede presuppone dei costi e spese non indifferenti”, fa notare la dott.ssa Michela Crisci. Tuttavia “permette ai ragazzi di acquisire una certa indipendenza e di affrontare piccole responsabilità, come pagare le bollette, fare la spesa, pulire casa, imparando a coniugare i ritmi universitari con i piccoli impegni quotidiani”. Inoltre, spostarsi in una città più grande dalla provincia potrebbe tornare utile per conoscere altri ritmi e trovare possibilità lavorative.
#1 Non avere paura a cambiare corso di laurea
Può succedere, e in particolare tra le matricole, di avere forti dubbi sulla scelta appena fatta. “Quello di sbagliare corso di studio, specialmente al primo anno, è un errore comune” – commenta la dott.ssa Alessia Scarfì - i sentori di quando si sbaglia percorso di studi sono diversi: perdita di interesse, latitanza alle lezioni, mancata sintonia con i compagni di corso e infine lo scoraggiamento”. Niente paura, non è nulla di grave e può capitare. Ma cosa fare a quel punto? La risposta è semplice: “Trova il coraggio di rimetterti in marcia e di orientare la tua attenzione verso qualcosa che magari è più adatto a te”. E, in conclusione, tieni sempre a mente la tua esperienza. Non c’è niente di più prezioso!
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