Anche la Maturità 2018 è stata contrassegnata da un autore sconosciuto alla maggior parte degli studenti. Stavolta l’incubo dei maturandi si chiama Giorgio Bassani. Secondo una websurvey di Skuola.net, che ha chiesto un parere a caldo a circa 1000 ragazzi subito dopo la fine della prima prova, 3 studenti su 4 hanno ammesso di non conoscere l’autore proposto per l’analisi del testo: il 51% ne ignorava del tutto l’esistenza, il 25% al massimo aveva letto la sua opera di riferimento, “Il giardino dei Finzi Contini” (non a caso presa come spunto per il testo della traccia). Appena il 13% ne aveva sentito parlare a scuola, mentre l’11% lo aveva approfondito per cultura personale. Dunque, stesso copione dello scorso anno, quando il 77% del campione affermò di non sapere chi fosse Giorgio Caproni. Ma, forse, i maturandi se lo aspettavano: alla vigilia dell’esame la metà di loro (48%) era pronta a un nuovo outsider in prima prova.
Analisi del testo a parte, agli occhi degli studenti l’avvio della Maturità 2018 è stato piuttosto abbordabile: il 50% degli intervistati, nel complesso, ha trovato le tracce interessanti e il 28% è riuscito a trovare almeno un argomento che facesse al caso suo; solo il 22% ha ‘bocciato’ tutti temi inseriti nel plico del Ministero. Il 53% dei maturandi ha addirittura affermato che qualcuna di quelle tracce l’aveva prevista eccome (facile pensare che si tratti soprattutto del tema di argomento generale sulla Costituzione italiana, ai primi posti del tradizionale totoesame: ci scommetteva circa 1 su 4). La conseguenza è che quasi 9 ragazzi su 10 alla fine erano preparati per affrontare il compito: il 17% dice che sarebbe stato in grado di svolgere la maggior parte delle tracce, il 43% addirittura tutte, il 24% solo quella che poi ha effettivamente scelto. Il 16%, però, ha trovato difficoltà persino nella traccia selezionata.
E, dove non è arrivata la preparazione, c’erano i consueti ‘aiutini’ a correre in soccorso del maturando afflitto dal blocco dello scrittore. Ben 1 su 4 confessa di aver copiato: il 13% grazie ai cari e vecchi foglietti, il 12% sfruttando le nuove tecnologie (Internet su tutte). Il 7%, invece, dice di aver ricevuto una mano dai vicini di banco. Mentre il 68% ha fatto tutto con le proprie forze. Anche se, pure a loro, l’ansia in alcuni casi ha giocato un brutto scherzo: un terzo del campione (33%) pensa di aver fatto qualche errore di distrazione proprio a causa dell’agitazione; il 12% era così terrorizzato da non ricordare più nulla di quanto studiato. Solo il 55% non ha accusato per niente la tensione dell’esame, almeno non alla prima prova scritta.
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