Le pagelle: per chi non le ha già avute, stanno arrivando a breve. Questo è il momento di tirare le somme sul primo quadrimestre e, soprattutto, di correre ai ripari affinché la seconda parte dell’anno sia positiva. In particolar modo se le insufficienze abbondano. E se in questi ultimi mesi di scuola in tanti si giocano la promozione, c’è una categoria di studenti per i quali questo periodo dell’anno è doppiamente importante: i maturandi. Sì, perché qui non si parla solo di ammissione all’esame, ma anche dell’ultima chance per accumulare punti di credito scolastico grazie a una media alta. Quindi, dopo le prime lacrime davanti ai brutti voti, è tempo di mettersi al lavoro e recuperare per arrivare con successo agli scrutini finali. Ecco i consigli di Skuola.net.
Come recuperare una brutta pagella Il vantaggio del secondo quadrimestre è che si riparte da zero (o quasi). Questa opportunità non va sprecata. Colmare lacune e punti ostici. La prima cosa da fare è capire cosa non ha funzionato fino ad ora, in modo da lavorare nella giusta direzione. Una possibilità è, ad esempio, che l’impegno nello studio non sia stato sufficiente, o che - invece - ci sia un problema latente di espressione e di comunicazione. O ancora, che cause esterne abbiano causato troppa distrazione. Qualsiasi sia stata la motivazione di una brutta pagella, bisogna individuarla e lavorarci su. Se, ad esempio, alcuni argomenti sono risultati difficili o incomprensibili, si dovrà studiarli da capo, ma con l’aiuto di un adulto o di un esperto.
In questo rush finale bisogna essere consapevoli che il traguardo è alla propria portata, purché sia realistico. Inutile prefissarsi obiettivi irraggiungibili: meglio stabilire in anticipo quali siano le priorità, e definire quale percorso sia necessario per arrivarci. A questo punto, la strategia è quasi completata: bisognerà solo impegnarsi per portarla a termine. Studiando, ci si potrà rendere conto di perdere molto tempo, raggiungendo risultati mediocri con grande sforzo. Questo vuol dire che qualcosa non va nel metodo di studio. Una soluzione possibile è confrontarsi con i propri professori, facendo loro presente il problema, e chiedendo un consiglio su come approcciarsi al meglio alla materia (conquistando anche la loro simpatia).
Stare al passo con il programma. E’ possibile che, i primi mesi, si dovrà lavorare in due direzioni contemporaneamente: il recupero degli argomenti passati e lo studio dei nuovi. Sarà impegnativo, ma riuscire a non perdere il ritmo darà i suoi frutti. Per ottimizzare il tempo, un consiglio è stare attenti in classe, prendendo appunti da ri-leggere subito il pomeriggio: si memorizzerà la lezione facilmente e non si perderà troppo tempo a studiarla da capo sui libri. Il resto del tempo, si dedicherà al ripasso.
Simulazioni ed esercitazioni. Un ottimo modo per tenersi al passo è esercitarsi spesso o svolgere simulazioni delle verifiche. Questo è vero soprattutto per i maturandi, che saranno impegnati a giugno su nuove prove d’esame. Svolgere una volta a settimana una simulazione di prima o di seconda prova può dare una marcia in più quando servirà.
Impegnarsi con costanza. Nessun recupero potrà mai avvenire senza l’impegno e la determinazione necessari. Ma per chi accusasse mancanza di motivazione, esistono dei piccoli trucchi che possono dare una mano. Il primo, è fissare dei “premi” ad obiettivo raggiunto. Può essere una vacanza, o quel videogioco che tanto si desiderava, o una festa da organizzare con gli amici. Un altro modo per ricaricarsi di energie, per gli “allergici” ai compiti, è quello di provare a inserire la propria creatività e immaginazione nello studio, inventando un metodo “personalizzato” che unisca il gioco al duro lavoro. Ad esempio, i fan del rap potrebbero ripetere Storia a suon di freestyle. A mali estremi, estremi rimedi.
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