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Il battesimo di Giuli al Lido, G7 e cinema attendono

Il battesimo di Giuli al Lido, G7 e cinema attendono

Il grido di Moretti contro il nuovo tax credit "pessima legge"

LIDO DI VENEZIA, 07 settembre 2024, 22:39

Redazione ANSA

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Il neo ministro Giuli con la moglie Valeria Falcioni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il neo ministro Giuli con la moglie Valeria Falcioni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Seduto in sala, accanto al presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, per la Cerimonia di premiazione della Mostra del cinema della Biennale di Venezia. Per Alessandro Giuli è questo il battesimo da ministro: al Lido ma senza red carpet, già inaugurato ma in veste di presidente del Maxxi e sempre con il suo amico che dirige la Biennale al fianco. Un segno al limite del propiziatorio anche se imposto dal protocollo. Subito funestato, tuttavia, dalle parole dure di Nanni Moretti che ha invitato registi ed attori ad "essere più reattivi nei confronti della nuova pessima legge sul cinema".

Quello del cinema è uno dei grattacapi che aspettano di vedere alla prova il nuovo ministro, e uno degli inciampi indicati da Gennaro Sangiuliano tra quelli che gli fanno lasciare il dicastero con l'amaro in bocca. "Sono consapevole di aver toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi" scrive nella sua lettera di dimissioni. Il nodo dei contributi al cinema e all'audiovisivo, una volta scavallato il delicatissimo appuntamento del G7 Cultura, sarà infatti una delle prime scadenze nell'agenda di Giuli. I decreti direttoriali che dovranno dare corpo alla riforma del tax credit dovranno essere varati entro il 9 ottobre e sono attesissimi dal comparto: su questi e sulla composizione della commissione giudicante sui contributi "selettivi", su cui il governo ha spostato il baricentro dei fondi, da tempo le associazioni rappresentative dell'industria cinematografica chiedono di essere ascoltate.

Potrebbero essere l'ultima chance per correggere quelle criticità individuate e segnalate dal comparto: "abbiamo fatto proposte ma fino ad ora l'interlocuzione è stata pari a zero" lamentano gli addetti che chiedono invece di confrontarsi con le istituzioni. E dialogo lo chiede anche l'Agis, l'Associazione dello Spettacolo che con il presidente Francesco Giambrone, si mette a disposizione per ricercare "un percorso riformatore condiviso". Come ovvio, l'organizzazione del G7 della Cultura a Napoli resta lo scoglio principe del neo ministro che subentra al collega uscente proprio nelle ore in cui il programma e l'ospitalità dell'evento dovevano essere finalmente resi noti. Il passaggio di consegne al Collegio Romano allunga nei fatti la soluzione dell'enigma Pompei, la tappa clou del vertice che, nelle intenzioni, prevedeva, dopo l'avvio dei lavori nel pomeriggio del 19 settembre al Museo archeologico di Napoli e una sessione la mattina dopo a Palazzo Reale, il trasferimento nella Città degli Scavi. Tutto, infatti, è ancora in ballo.

Tra le grane che il neo ministro dovrà risolvere c'è anche quella dei lavoratori delle Fondazioni liriche sinfoniche che giusto questa sera inscenano all'Arena di Verona una protesta, quasi simbolica, ritardando di un quarto d'ora la messa in scena della Carmen. Il loro nuovo contratto, e dunque l' aumento salariale che attendono da anni, è rimasto al palo, inapplicato. E lunedì, il giorno dell'insediamento di Giuli al Collegio Romano, l'Alleanza Verdi-Sinistra presenterà un'interrogazione in Commissione per il neo-ministro. "Forse Sangiuliano era troppo impegnato a pensare ad altro per occuparsene ma sono tantissime le questioni che l'ex ministro ha ignorato per mesi e che il nuovo ministro si troverà sul tavolo già lunedì: tanto vale iniziare subito con cose concrete" lo avvisa Elisabetta Piccolotti. Anche Elly Schlein attacca sulle politiche avviate dal governo su cinema, teatro, fondazioni liriche: "serve una grande mobilitazione popolare a favore della cultura e dell'audiovisivo".

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