Un'analisi approfondita sulle micro-aggressioni di genere sui luoghi di lavoro: è l'obiettivo che si propone uno studio triennale promosso dalla cattedra di Psicologia del Lavoro dell'Università Lumsa, coordinato dalle docenti Paula Benevene e Ilaria Buonomo.
Individuate tre forme di micro-aggressioni - i micro-assalti, i micro-insulti e le micro-invalidazioni - dai dati preliminari dello studio emerge che quelli più frequenti sono i micro-assalti, perché meno sottili rispetto alle altre dimensioni. I micro-assalti consistono in azioni discriminatorie intenzionali, in svalutazioni esplicite nei riguardi delle vittime e in comportamenti che inducono ad evitare le donne-bersaglio. Le prime analisi, peraltro, evidenziano che le donne in grado di comprendere di essere a rischio di micro-assalti sul luogo di lavoro hanno una maggiore capacità di autodifesa delle loro colleghe, essendo in grado di aumentare il proprio livello di allerta e di difesa in caso di situazioni a rischio; risultano, tuttavia, meno soddisfatte sul luogo di lavoro e meno coinvolte rispetto alle altre.
Dai dati preliminari emergono anche situazioni non occasionali di micro-insulti e di micro-invalidazioni: i primi consistono in comunicazioni, attuate anche in maniera inconsapevole o non intenzionale, che trasmettono scortesia e insensibilità, con l'effetto di svalutare la persona-vittima; le micro-invalidazioni, invece, presuppongono scambi comunicativi, che tendono escludere, negare o annullare l'esperienza di una persona stigmatizzata.
Complessivamente, tali dati, raccolti nel contesto nazionale, confermano ricerche già svolte all'estero, che sottolineano gli effetti di tali episodi sull'autostima, il senso di efficacia e di soddisfazione al lavoro nelle donne destinatarie di tali comportamenti.
In definitiva, lo studio sulle micro-aggressioni sposta l'ottica da cui si osserva il fenomeno delle aggressioni sulle donne sui luoghi di lavoro: l'attenzione è rivolta ai danni che il fenomeno crea sulle vittime e non più sulla consapevolezza o meno di chi compie tali violenze. Infatti, è emerso che spesso le micro-aggressioni sono compiute in modo inconsapevole o addirittura involontario, anche se comunque nascondono pregiudizi e disvalori sul ruolo delle donne sul lavoro. La scarsa consapevolezza di chi compie le micro-aggressioni riduce la probabilità di riconoscersi come persona micro-aggressiva, aumentando, di conseguenza, la probabilità che questi fenomeni si diffondano e si ripetano nel tempo.
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