La standing ovation da brividi e l'intenso abbraccio con il suo erede, Gianluigi Donnarumma. Sono le istantanee più significative dell'ultima apparizione di Christian Abbiati a San Siro in veste di portiere del Milan. Il portiere, 39 anni a luglio, chiuderà la sua carriera fra una settimana all'Olimpico nella finale di coppa Italia, e intanto lo stadio che per 15 stagioni lo ha visto protagonista con il Milan lo ha salutato, scaldandosi finalmente dopo l'ennesima serata di contestazioni verso la squadra, sconfitta 3-1 dalla Roma nell'epilogo di campionato. In panchina Abbiati ha assistito quasi sconsolato alla partita, guadagnandosi alla fine il palcoscenico. "Perugia 1999: il primo miracolo di una lunga serie. Oggi ci saluta un vero campione e un grande portiere", hanno scritto gli ultrà della Curva Sud, rievocando una delle prodezze rimaste scolpite nella carriera del portiere, che a fine gara ha ricevuto una standing ovation dal pubblico, da Cristian Brocchi, suo amico da una vita e allenatore per nelle ultime settimane, dai compagni di squadra e da alcuni calciatori della Roma. Abbiati si è battuto il petto con la mano sul petto, visibilmente commosso, e ha voluto abbracciare a metà campo Donnarumma, che a sua volta ha trattenuto a stento e lacrime. L'ufficializzazione di un passaggio di testimone di fatto già chiaro da qualche mese. "Non pensavo fosse così difficile - aveva spiegato prima della partita -, ma sono tranquillo perché lascio il Milan nelle mani di un grandissimo portiere".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA