"Mia moglie Valentina è una tosta, fa la boxe thailandese e picchia duro. Ma io rimango contrario. Per me le donne non dovrebbero mai salire sul ring, di nessuna disciplina". Quello di Nino La Rocca, che negli anni '80 fece parlare molto di sé e aveva come tifoso eccellente il Presidente Sandro Pertini e ora il pugilato lo insegna nelle vicinanze di Roma, è un caso curioso. Vorrebbe le donne lontano dai ring, tenendole a casa, ma deve fare i conti con sua moglie Valentina Zincani, che è stata una campionessa di boxe thailandese, si definisce "molto agguerrita" e ovviamente non condivide l'opinione del marito.
"Il pugilato in Italia lo abbiamo salvato noi donne - dice -. I match degli uomini sono diventati noiosi, noi invece ce le diamo di santa ragione. Non c'è alcuna ragione per impedirci di fare il pugilato". Ai colpi dialettici della 'rivale', replica il marito ex sfidante per il titolo mondiale dei welter. "Può darsi che io sia all'antica - dice Nino La Rocca all'Ansa, interrompendo la sua quotidiana lettura del Corano -, ma per me le donne non dovrebbero fare il pugilato. La boxe è uno sport duro, e i tre minuti di ogni round sono un'eternità. E' faticoso per noi, figurarsi per loro che sono fragili. Per me la donna è un fiore delicato, e non dovrebbe praticare certe attività sportive".
"Mia moglie è tosta - ammette - e anche adesso mi sta dicendo di non esprimere certe opinioni. Ma rimango delle mie idee: la donna è bella, e non deve salire sul ring a prendere botte e farsi spaccare il viso. Parlando di boxe in generale, dico che troppa gente viene fatta combattere senza essere preparata a dovere. C'è gente che insegna pugilato ma non hai mai tirato un colpo".
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