Un derby tra due squadre ancora in costruzione: Milan-Inter di sabato sera è una sfida incerta tra due formazioni che hanno cambiato allenatore, giocatori e assetto societario. L'Inter con il carisma di Conte sta tratteggiando una nuova identità sportiva, più solida e stabile, seppur con tutte le difficoltà di un nuovo corso. Il Milan, con Giampaolo che in carriera non ha mai perso un derby, sta faticando a trovare equilibrio tra il credo tattico del suo allenatore e le caratteristiche della rosa rossonera. Di certo, i tre punti in palio sabato garantiranno un'iniezione di fiducia che spingerà la vincente a cancellare dubbi e incertezze tipiche dei nuovi inizi. I nerazzurri arrivano con i favori dei pronostici grazie ad una vetta solitaria della classifica e da uno score che parla chiaro: il Milan non vince la stracittadina dal 31 gennaio del 2016, da quando i rossoneri guidati da Sinisa Mihajlovic batterono l'Inter 3-0. Gianluigi Donnarumma si ricorda bene quella sfida, anche perché fu il tecnico serbo a farlo esordire in Serie A. ''E' una persona che ti dà tutto - racconta a Dazn - anche durante le partite dava sempre una motivazione in più. Con noi era diretto, diceva le cose in faccia. Era il suo bello.
Quando è andato via ci sono rimasto male, ho pianto. Ce la farà sicuramente a sconfiggere la malattia è un leone''. Parole sentite, quelle del portiere rossonero che negli anni si è ritagliato un posto sempre più importante nel Milan, fino all'incoronazione di ieri da parte di Boban che lo ha definito 'leader' della squadra. ''Io cerco sempre di dare il massimo - ringrazia Donnarumma - di dare una mano alla squadra e spronarla. Nel derby si va oltre a tutto, è una partita che si prepara da sola. E' bello giocarla ma ancora di più vincerla''. Servirà il miglior Milan per battere l'Inter di Conte. La vittoria di Verona non ha convinto, e anzi ha evidenziato le difficoltà della squadra. Giampaolo resta tranquillo, sicuro di non essere l'unico alle prese con i problemi di inizio stagione. E, risolto lo screzio con Paqueta, è pronto ad allontanare le critiche con una prova convincente a San Siro. Proprio il brasiliano è favorito nel ruolo di trequartista, con Rebic e Castillejo alternative. Ma anche l'Inter è a caccia del riscatto dopo la deludente partita contro lo Slavia Praga. Conte pretende una risposta immediata, ha strigliato la squadra, mostrato errori e lavorato ancora più duramente. Il debutto in Champions è stato un passo indietro che ha scatenato malumori e qualche momento di tensione, come la presunta lite tra Lukaku e Brozovic durante l'intervallo negli spogliatoi di San Siro. Ma De Vrij minimizza: ''Quelli che scrivono queste cose non sono mai stati in uno spogliatoio, non c'è niente da dire e da rispondere''.
Ora l'Inter dovrà dimostrare sul campo che la questione non ha lasciato strascichi: ''Siamo carichi e dobbiamo dare una risposta. In Champions tante cose non sono andate bene - ammette De Vrij - è mancato lo spirito e non deve più caricare. Hanno avuto più voglia di noi di vincere. Dobbiamo reagire''. Conte potrebbe rilanciare Politano, più motivato rispetto a Lautaro. In difesa torna Godin al posto di D'Ambrosio e a centrocampo Barella, con il gol in Champions, potrebbe essersi guadagnato un posto da titolare. Dubbi che saranno risolti domani, alla vigilia del primo derby di Milano per Conte, un tecnico che vive di adrenalina e passione. E il derby è la partita perfetta, per dimostrare subito che lo Slavia è stato solo un mezzo passo falso e la vetta della classifica ancora nerazzurra.
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