"L'Italia riparte, è giusto che riparta anche il calcio". Dal ministro Vincenzo Spadafora arriva l'attesa luce verde del governo alla ripresa del campionato di Serie A, la cui data resta ancora in bilico fino al 28 maggio, quando il titolare del dicastero dello Sport terrà una riunione con i vertici di Figc e Lega A per decidere "se e quando far ripartire la stagione, per terminarla".
Il "se" del ministro dice che il calcio non può dare nulla per scontato, ma l'ok alla richiesta di togliere i ritiri chiusi e la riformulazione delle regole per la quarantena in caso di positivi indicano ora una chiara volontà di far ripartire il campionato. Un mattone indispensabile è stato posto con il via libera del Comitato tecnico scientifico al protocollo Figc per la ripresa degli allenamenti collettivi, con importanti indicazioni: sparisce l'obbligo di ritiro preventivo per le squadre, ma scatta la quarantena di 14 giorni in caso di positività, sia per l'eventuale contagiato, sia per tutti gli altri giocatori e membri del gruppo, che possono però continuare ad allenarsi. Per 'liberare' un positivo, bisognerà avere due tamponi negativi a distanza di almeno 24 ore l'uno dall'altro, mentre il club ha l'obbligo di provvedere alla sanificazione del centro sportivo e si procederà alla "mappatura degli ulteriori contatti" con il positivo.
Il lavoro della commissione medica della Figc sarà ora volto a preparare il protocollo per le partite, ancora più delicato ma decisivo, una volta ottenuto l'avallo del Cts, per ricominciare.
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