Ibrahimovic salva il Milan dalla seconda sconfitta consecutiva. Un colpo di testa dello svedese al 93' ha infatti gelato il Verona, che assaporava l'impresa a San Siro. Un altro ko dopo quello di giovedì in Europa League sarebbe suonato come un campanello d'allarme per la squadra di Pioli, andata anche questa volta sotto per 2-0 (al 6' gol di Barak e al 19' autorete di Calabria, anche se la lega ha assegnato il gol a Zaccagni), riaprendo la partita al 27' grazie a un autogol di Magnani al 27', e poi assediando gli ospiti nella seconda metà della ripresa. Protagonista ancora una volta Ibrahimovic, in un duello con Silvestri che un paio di volte si è salvato con le prodezze, poi lo ha visto sparare alto il rigore (il secondo di fila sbagliato) e nel recupero, dopo un gol di Calabria annullato proprio per un tocco di mano dello svedese, si è dovuto arrendere al suo preciso colpo di testa, dopo quello finito all'incrocio dei pali un quarto d'ora prima.
Ibra, il prossimo rigore lo lascio a Kessie - "Faccia felice o arrabbiata? Faccia arrabbiata, ovvio, perché un pareggio oggi non va bene. Perché abbiamo avuto tante occasioni, io ho sbagliato un rigore, mi sa che il prossimo lo lascio a Kessie. Meglio così". Non è soddisfatto Zlatan Ibrahimovic, autore del 2-2 con cui ha salvato nel recupero il Milan dalla sconfitta con il Verona. "Tanti errori, abbiamo preso due gol, ma si va avanti, l'importante è non perdere. L'importante è non perdere la fiducia - ha detto a Sky Sport -. Il rigore? Un disastro". Mentre era sul dischetto, il portiere del Verona, Marco Silvestri, gli ha ricordato che l'ultimo rigore lo aveva sbagliato. "Ha ragione - ha commentato Ibrahimovic -, l'ultimo l'ho sbagliato. Il rinnovo di contratto? Mi sa che dopo il rigore siamo messi male…".
Il Milan arriva così alla sosta da capolista, con 2 punti di vantaggio sul Sassuolo e 3 sul Napoli, primo avversario alla ripresa. Il gol di Ibrahimovic ha fatto scivolare dal quarto all'ottavo posto il Verona, che comunque ottiene un altro risultato di prestigio, dopo aver battuto la Roma e frenato la Juventus, dimostrando ancora la grande crescita: gioco disinvolto, gestione lucida dei momenti difficili (a parte nell'assalto finale subìto), per la soddisfazione del presidente Setti, costretto a casa dal Covid. Nella sfida fra le due migliori difese del campionato, quella del Milan perde nel riscaldamento Romagnoli, bloccato da un problema al flessore. Al suo posto Gabbia, in una retroguardia che soffre troppo. Atteso per la prima volta in Nazionale, Calabria viene puntualmente infilato da Zaccagni, Kjaer e Gabbia sono spesso anticipati di testa e in generale il reparto non è reattivo sulle palle da fermo. Così nascono infatti i due gol del Verona: al 6', dopo un colpo di testa di Ceccherini che finisce sulla traversa, Barak anticipa tutti e manda il Milan sotto come non era mai successo in questo campionato; al 19' il pallone viene invece respinto fuori area, da dove Zaccagni scaglia un destro deviato in rete da Calabria. Osservato speciale dal Milan, il difensore classe 2000 Lovato dà un'altra prova di alto livello nei duelli con Leao e Rebic (entrato dopo l'intervallo per Saelemaekers), mentre Magnani praticamente disinnesca Ibrahimovic, ma è sfortunato quando al 27' devia in rete la palla, toccata con la punta del piede da Kessie, che poi a metà ripresa si procura un rigore: Ibrahimovic si impossessa del pallone, Silvestri gli ricorda che l'ultima volta dal dischetto ha sbagliato e lo svedese fallisce ancora, calciando alto. Poi nel recupero il trentanovenne si è dimostrato ancora una volta il giocatore chiave di questo Milan.