La squadra più numerosa e femminile di sempre con l'obiettivo di prolungare ancora il sogno azzurro dopo gli Europei di calcio e le imprese della squadra olimpica. Tokyo 2020 si appresta a tingersi di rosso, verde e blu, i colori del paralimpismo: dal 25 agosto, scendono in campo i primi dei 115 azzurri presenti in 15 competizioni della spedizione delle Paralimpiadi. Che per l'Italia saranno ancora più in rosa, visto che per la prima volta il numero delle donne presenti ha superato quello degli uomini 63 atlete contro 52 atleti, +14,7% rispetto a Rio 2016 con una presenza femminile, pari al 54,7%. A capitanare la spedizione, è la campionessa Bebe Vio, medaglia d'oro nel fioretto individuale e bronzo nel fioretto a squadre, già in pedana alla Makuhari Messe il 25 agosto all'indomani della cerimonia d'apertura in cui farà da portabandiera assieme al nuotatore Federico Morlacchi, anch'egli subito in vasca (così come gli azzurri del tennistavolo) il primo giorno nelle qualificazioni 400 stile libero S9 maschile.
Alla conferenza stampa organizzata oggi dal Comitato paralimpico internazionale, assieme ad altre star mondiali era presente anche Bebe Vio, che ha confidato tutta la sua "emozione" per un ritorno alle gare che le mancava da due anni a causa della pandemia di Covid-19: "Sono molto felice di essere qui, mi mancavano troppo le emozioni della competizione", ha ammesso la campionessa azzurra, dicendosi "un po' spaventata ma felicissima di tornare a gareggiare. Non potrei pensare di cambiare sport e fare qualcosa di diverso dalla scherma - ha quindi ammesso la portabandiera azzurra - questo gruppo è la mia famiglia, ci alleniamo sempre insieme e se riesci a vivere così intensamente con il tuo gruppo, allora i tuoi sogni coincidono con quelli dei tuoi compagni di squadra". Con la speranza di ripetere le imprese di Rio con quell'esultanza piena di eccitazione che è diventata in breve virale in tutto il mondo: "E' stata una specie di esplosione di emozioni: gioia, pianto, riconosco che sembravo un po' matta", ha scherzato la campionessa azzurra. "Lo desideravo da quando, a cinque anni, ho iniziato a tirare di scherma: volevo arrivare sin qui e ce l'ho fatta", ha quindi concluso Bebe Vio ricordando l'ascesa che l'ha portata a vincere due medaglie paralimpiche già all'età di 19 anni.
Alla cerimonia d'inaugurazione che si terrà allo stadio Olimpico di Tokyo (ore 13 italiane), l'azzurra capitanerà, assieme a Morlacchi, una squadra che ha l'obiettivo ambizioso di migliorare le 39 medaglie complessive conquistate a Rio 2016 (10 ori, 14 argenti, 15 bronzi) e il 9° posto nel medagliere. Per gli azzurri e le azzurre del taekwondo e del sitting volley si tratta dell'esordio a una Paralimpiade. Mentre il judo italiano torna a una Paralimpiade dopo 13 anni: l'ultima partecipazione risale, infatti, a Pechino 2008. La disciplina con più atleti in gara è il nuoto (29), che rappresenta anche il gruppo con l'età media più bassa: 25,6 anni. L'atleta più giovane dell'intera spedizione azzurra è Matteo Parenzan, del tennistavolo, 18 anni compiuti il 23 giugno scorso, mentre quella con più esperienza è Francesca Porcellato, stella del paraciclismo con un passato nell'atletica leggera e nello sci nordico, alla sua undicesima Paralimpiade.
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