Finisce 0-0 la sfida salvezza tra Udinese e Genoa: Shevcenko conquista il suo primo punto con lo stesso atteggiamento prudente visto con la Roma, mentre Gotti esce coperto di fischi dai suoi tifosi per l'incapacità di proporre gioco ed emozioni. Sul tecnico friulano incombono sempre più minacciose le ombre di Maran e Giampaolo, da giorni accostati ai bianconeri, apparsi davvero ingolfati e sterili in fase offensiva. Il pareggio lascia comunque, per ora, il terzultimo posto a distanza di sicurezza, a 5 punti. Curiosità iniziale: grazie alla complicità del calendario, nella giornata in cui l'Udinese festeggia, con le sue vecchie glorie e il "paron" Pozzo, i primi 125 anni di vita - è nata il 30 novembre 1896 - che ne fanno la seconda squadra più longeva d'Italia, alla Dacia Arena arriva proprio il Genoa, la più antica, assieme al blasone dei suoi nove scudetti. LA CRONACA DELLA PARTITA
Ed è proprio il Genoa che fa la partita: nel primo quarto d'ora ha il 70% di possesso palla, ma la prima occasione è per i padroni di casa che al 13' sfruttano la potenza di Beto: il bomber va via sulla fascia e serve a Deulofeu un assist che solo il disperato ripiegamento di Badelj vanifica in extremis. Nell'azione si fa male Pereyra, che lascia il campo a Pussetto. Al 20' è Arslan, sugli sviluppi di un angolo, a calciare alto da dentro l'area. Alla mezz'ora l'Udinese va a un passo dal vantaggio: Deulofeu calcia al volo dopo una mischia e la palla passa tra una selva di gambe, a due metri da Sirigu, senza che nessuno riesca nel tap-in vincente. Il primo brivido sulla schiena dei tifosi di casa arriva al 43': Ekuban, con un magico aggancio al volo, aggira Nuyticnk e si presenta a tu per tu con Silvestri, ma lo grazia con una conclusione a lato di un soffio. Nell'intervallo Gotti cambia modulo e passa alla difesa a 4, lasciando negli spogliatoi capitan Nuytinck e inserendo Samardzic nel terzetto alle spalle di Beto. La mossa non accende i suoi e il Genoa si adegua. La partita va in letargo per 20' fino a quando Udogie sfrutta un rimpallo favorevole e lascia partire una staffilata dai 16 metri che sibila accanto al palo, con Sirigu immobile. Shevcenko getta nella mischia anche l'esperienza di Pandev per supportare il dinamismo di Ekuban. La gara è però sempre più spezzettata. Al 35' Beto scatta sul filo del fuorigioco e scaglia una bordata che, deviata, colpisce il palo e si spegne sul fondo. Due minuti più tardi il Genoa ha la ghiotta occasione del colpaccio: contropiede 3 contro 2 condotto da Ghiglione che si fa 50 metri palla al piede ma, all'ingresso in area, invece che scaricare sui compagni liberi, si fa ingolosire dalla conclusione, che Silvestri devia in tuffo.
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