La Fiorentina si prende la vittoria al Maradona e interrompe il sogno scudetto del Napoli proprio nel momento di maggiore entusiasmo e fiducia di tutto l'ambiente. Allo stadio, una volta rimosse le restrizioni dovute alla pandemia, erano presenti 55mila spettatori, tutti pronti a spingere la squadra verso un successo che avrebbe mantenute vive le speranze di conquista del tricolore. LA CRONACA DELLA PARTITA
Ma il Napoli, come spesso è avvenuto in questa stagione nei momenti decisivi, viene meno sul piano caratteriale, prima che su quello tecnico-tattico. E la Fiorentina, pur senza fare nulla di straordinario, ma giocando con ordine e concretezza, si prende la vittoria e si propone in maniera molto concreta per giocarsi la conquista di un posto in Europa nel rush finale del campionato. La differenze nell'atteggiamento delle due squadre sta tutto nella linearità e compattezza tattica della Fiorentina contro il gioco scontato del Napoli che non ha altre idee se non quella di gettare la palla in verticale per Osimhen, nel tentativo e soprattutto nella speranza che il nigeriano, da solo riesca a inventarsi qualcosa di decisivo. Ma Osimhen è marcato a uomo da Igor il quale quasi sempre lo contrasta con successo e dunque le speranze del Napoli di aprirsi un varco nella difesa toscana finiscono per naufragare miseramente.
Nel primo tempo Spalletti, che aveva di recente utilizzato il 4-3-3 con costanza, si riaffida a un 4-2-3-1 che non regge all'urto con l'avversario anche perché Ruiz a centrocampo e Zielinski nel ruolo di supporto all'attacco giocano una delle loro peggiori partite dell'anno. Se a questo si aggiunge che Mario Rui non riesce mai a contenere Gonzalez e apre costantemente un buco sulla fascia sinistra della difesa, si ha il quadro completo della situazione e si capisce quali siano le basi sulle quali poggia la vittoria della Fiorentina. Gli ospiti vanno in vantaggio al 29' del primo tempo grazie a una conclusione angolata di Gonzalez che sfrutta a centro area una respinta di testa di Rrahmani.
La reazione del Napoli, che prima del gol qualche buona occasione aveva pur creato, è impalpabile. Nella ripresa l'ingresso di Lozano al posto di Politano e soprattutto un atteggiamento più propositivo della squadra, consentono agli azzurri di farsi più minacciosi e di raggiungere il pareggio al 12' con una conclusione rasoterra di Mertens, servito da Osimhen. A questo punto arriva la svolta della partita. Il Napoli si sfilaccia clamorosamente e la Fiorentina in contropiede ne approfitta al 21' con Ikonè (dopo un'ingenuità di Mario Rui) e al 26' con Cabral, dopo un'infelice uscita a centrocampo di Rrahmani. Sul 3-1 la gara sembra finita, ma al 39' Osimhen riaccende le speranze quanto meno di un pareggio con uno stop di petto e una conclusione di destro che riduce lo svantaggio. Ma nei dieci minuti finali la Fiorentina riesce a mantenere quasi sempre il possesso del pallone e la partita si conclude con un risultato che costringe realisticamente il Napoli a mettere da parte le sue velleità di primato.
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