/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Individuato in Spagna l'orologio scippato a Leclerc

Individuato in Spagna l'orologio scippato a Leclerc

Sarebbe stato rubato da malviventi napoletani che l'avrebbero svenduto ad un imprenditore spagnolo

NAPOLI, 18 luglio 2022, 11:55

Redazione ANSA

ANSACheck

Charles Leclerc © ANSA/AFP

Charles Leclerc © ANSA/AFP
Charles Leclerc © ANSA/AFP

Sarebbe stata una banda di tre ladri di origini napoletane a scippare, lo scorso aprile, un prezioso e personalizzato orologio da polso al pilota della Ferrari Charles Leclerc, vittima del furto con strappo nella Darsena di Viareggio. Lo scrive oggi il quotidiano Il Mattino, riferendo di indagini svolte da investigatori della questura partenopea.

I malviventi sarebbero 'specialisti' di colpi in trasferta, ma in questa occasione avrebbero scoperto solo dopo il furto di non poter piazzare facilmente l'orologio Richard Mille, fatto a mano e recante la firma di Leclerc riprodotta a mo' di serigrafia sulla cassa. Proprio questo elemento li avrebbe costretti a 'svendere' il pezzo: l'ipotesi, non confermata, è che sia stato venduto a un imprenditore spagnolo per un decimo del suo valore, circa 200mila euro. I tre malviventi risultano attualmente ancora liberi, in attesa di ulteriori sviluppi delle indagini. 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza