"Nell'atletica gli infortuni capitano. Non siamo robot". Marcell Jacobs lo ha ripetuto sempre, in questi mesi in cui i piccoli guai muscolari ne hanno ostacolato la corsa riaccendendo i dubbi del mondo esterno. E lo ha ribadito nella notte di festa a Monaco di Baviera, dove piu' che l'oro Europeo vinto sui suoi 100 metri a contare sono il sorriso e la fiducia ritrovata. "Non e' il tempo che mi aspettavo, ma questo risultato mi da' la spinta", ha detto a caldo.
Certo, la stagione non è andata come si aspettavano l'olimpionico e il suo allenatore, Paolo Camossi, e anche tutti quelli fermi al varco: "Ringrazio anche gli scettici, mi danno la forza di andare avanti", la sua battuta col sorriso. Aveva provato a non smarrirlo quando una gastroenterite lo ha fermato al rientro sui 100, in Kenya, e anche dopo che una distrazione muscolare gli aveva negato i meeting, e poi con una lieve ricaduta anche i Mondiali di Eugene. "Ci tenevo, non partecipare e' stata una botta - ha ammesso nella notte tedesca l'olimpionico azzurro, finalmente a volto disteso - Diciamo che avevo tre obiettivi in stagione: mondiali indoor, Eugene ed Europei. Due su tre non e' male, ma al Mondiale tengo molto. Ora lavorero' con la massima concentrazione sul prossimo anno".
Il riferimento e' a Budapest 2023, ma c'e' chi pensa per lui anche a Parigi 2024: "Jacobs ha dato appuntamento a tutti alle prossime Olimpiadi", scrive l'Equipe, andando oltre i dubbi duri a morire del mondo anglosassone, che ancora ne sottolinea "la vittoria choc alle Olimpiadi". Le due corse di Jacobs a Monaco, semifinale e finale, dicono pero' qualcosa sulle sue potenzialita': con una 'memoria' di infortuni muscolari in testa e una preparazione assai blanda, il velocista ha corso in 10 netti una semifinale in scioltezza, frenando sul traguardo neanche fosse Bolt, segno che il tempo nelle gambe era decisamente piu' basso. Poi, in finale, il passo contratto e la vittoria senza ansie, frutto di una contrattura avvertita che ne ha frenato i neuroni, piu' che le gambe. Risultato, 9''95, molto di piu' del 9''80 di Tokyo ma niente male visto il contesto. Lo testimoniano i dati di ascolto: a seguirne le gesta sono stati quasi due milioni di spettatori Rai, l'Europeo di atletica e' diventato regina di ascolti (share medio del 12.48%, con la punta del 18.2% nell'orario televisivamente infelice della sua finale) Quanto al futuro, il dubbio rimane sulla ricadute muscolari.
Dopo Tokyo Jacobs e Camossi avevano rivelato come il lavoro con la mental coach avesse legato la fragilita' fisica alle inquietudini personali. E nel programma di affinamento dei tempi in pista, si era parlato anche di un dente del giudizio tolto che riequilibrava gli appoggi. Ma il 2022 ha dimostrato che c'e' dell'altro. "Gli infortuni capitano, non siamo robot", ha cosi' ribadito ancora una volta Jacobs. "E d'altra parte non puo' sempre piovere, ci sono giorni di sole", il commento di Camossi, felice "perche' Marcell ha lavorato con tutte le sue forze per questo risultato".
"La stagione sta per finire ed è arrivato il momento di una riflessione - il post social dell'azzurro - . Sulle tre gare importanti che c'erano abbiamo portato a casa due ori su tre, anche se l'obiettivo era fare il pieno. Adesso, massima concentrazione sulle prossime sfide! Il 19 agosto, qualificazioni per la staffetta‼️". Ci sara' tempo per pensare ai meeting che restano in stagione, e poi a Budapest, e poi a Parigi.