La Juve impatta anche contro la Roma, è un punto che fa sorridere più i giallorossi che i bianconeri. Alla perla su punizione di Vlahovic dopo meno di 90 secondi risponde Abraham nella ripresa su assist in mezza rovesciata di Dybala. La cronaca
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In attesa delle altre sfide della giornata, Mourinho mantiene la vetta insieme a Lazio e Torino, mentre Allegri sale a quota cinque e colleziona il secondo pari di fila: va migliorata la mira nei tiri, su 14 conclusioni solo tre centrano lo specchio. Milik rimane una tentazione, Allegri si ripresenta con il tridente di Genova: Vlahovic è la punta centrale, sulle corsie esterne giocano Cuadrado e Kostic.
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Le novità principali riguardano la difesa, con le esclusioni di Gatti e Rugani perché Danilo è spostato in mezzo al fianco di Bremer e De Sciglio è promosso a titolare, e a centrocampo, dove Miretti fa la mezzala insieme a Locatelli e Rabiot. In porta rientra Szczesny, all'esordio stagionale dopo aver smaltito i fastidi muscolari. Mourinho sostituisce Zaniolo con Matic, piazzato in mediana insieme a Cristante, e avanza Pellegrini sulla trequarti alle spalle di Abraham. E poi c'è Dybala, acclamato dai suoi ex tifosi durante il riscaldamento: "Vieni sotto la curva" il coro dedicato dalla curva Sud alla Joya, con l'argentino che saluta ma a distanza. Nessuna modifica, invece, per quel che riguarda il pacchetto arretrato, con la conferma del terzetto Mancini-Smalling-Ibanez davanti a Rui Patricio. Sugli spalti c'è anche il ct della Nazionale Roberto Mancini, arrivato sotto la Mole per il big-match.
Ed è subito grande spettacolo: dopo nemmeno 90 secondi, Matic affossa Cuadrado al limite dell'area e Vlahovic si inventa una punizione che bacia la traversa e finisce in rete, portando avanti la Juve. La Roma fa poco o niente, Abraham e ingarbugliato tra Danilo e Bremer e Dybala causa solo un'ammonizione a Locatelli, poi al 25' subisce anche il 2-0: è proprio il 5 bianconero a firmare il raddoppio con una bordata di destro, ma Irrati riguarda l'azione al Var e annulla per un tocco di mano di Vlahovic ad inizio azione. Il primo tempo dei giallorossi non lascia soddisfatto Mourinho, che durante l'intervallo cambia uomini e modulo: fuori Mancini e Spinazzola, dentro El Shaarawy e Zalewski e passaggio al 4-2-3-1.
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La sua squadra, però, non riesce a colpire e l'azione nello stretto costruita al 67' porta ad un tiro lento e centrale di Abraham. Allegri perde Rabiot per problemi fisici e inserisce Zakaria, la Juve si addormenta su un corner: battuta di Pellegrini sul secondo palo, mezza rovesciata di Dybala per rimettere al centro dell'area, testa di Abraham ed è 1-1. Le prime, vere mosse del tecnico bianconero arrivano a meno di un quarto d'ora dalla fine, sono McKennie e Milik (al posto di Cuadrado e Miretti) i prescelti per provare a vincerla, mentre Mou si copre inserendo Kumbulla per Dybala. Nel finale si scatenano un paio di mischie in area, da una parte e dall'altra, ma resiste l'1-1. La Joya si gode l'affetto dei suoi ex compagni, dopo il triplice fischio scambia la maglia con Vlahovic tra abbracci e sorrisi. Ora, nel turno infrasettimanale, Allegri e Mourinho sono attesi da impegni non proibitivi: il toscano aspetta lo Spezia allo Stadium, il portoghese ospiterà il Monza all'Olimpico.
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UN TORINO CONCRETO PASSA A CREMONA la cronaca
Di certo non era il risultato che sognavano i tifosi della Cremonese per il debutto casalingo in serie A dopo 26 anni. Il Torino porta a casa (2-1) una sfida molto importante e in modo meritato giocando con un calcio fisico ed efficace. Tre punti che permettono ai granata di restare tra le big della classifica a quota 7. La formazione di Juric gestisce bene palla, rischia pochissimo e soprattutto quando riparte sfrutta la maggior fisicità per bucare la Cremonese sulle due corsie laterali. I grigiorossi accettano l'uno contro uno ma il risultato è quello di dare troppo spazio ai vari Vlasic, Radonijc e soprattutto Aina a sinistra e Singo a destra. Dopo aver sprecato tanto però la squadra di Juric ha rischiato nel forcing finale della Cremonese, pur senza correre troppi pericoli. I granata non si scompongono, rischiano poco e comandano il gioco fino a trovare il gol al 17'. L'azione parte dalla sinistra con Aiwu della Cremonese che rinvia malamente una palla spiovente, la sfera arriva a Aina che mette al centro per Vlasic, il tiro del centrocampista è lento ma rimpalla sul corpo di Bianchetti che 'chiude' la mischia. La Cremonese fatica a reagire e il Torino si abbassa per rischiare il meno possibile chiudendo di fatto ogni spazio. Dopo una protesta per un leggero contatto in area tra Singo e Valeri arriva l'occasione migliore per i padroni di casa al 41'. Baez in diagonale ha tutto il tempo di prendere la mira ma calcia debolmente un diagonale da destra a lato. Nella ripresa il Torino cambia marcia e cerca di chiudere in fretta la partita con incursioni rapide che mettono in crisi la difesa a tre della Cremonese. Serve il miglior Radu per negare il gol prima a Radonjic e poi a Linetty. Nel secondo caso è però clamoroso l'errore del centrocampista che in contropiede si divora il gol del 2-0 dopo un coast to coast direttamente da un calcio d'angolo per la Cremonese. Ma il Toro spinge e trova meritatamente il raddoppio con Radonjic che al 19' che sfrutta il lavoro sulla destra di Vojvoda per appoggiare da due passi un assist perfetto dal fondo. La Cremonese prova a reagire e un sussulto arriva al 25' con Milinkovic Savic che devia in corner una conclusione di sinistro di Dessers. I grigiorossi si sbilanciano in avanti e con Sernicola trovano il gol del 2-1 con un bellissimo tiro a girare a 10' dalla fine. I grigiorossi provano il forcing finale ma senza trovare spazi al di là di qualche mischia.
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