Dopo 55 presenze e 15 gol aveva pensato di non indossare più quella maglia che per lui ''rappresenta tutto''. Un vero e proprio paradosso, per una nazionale che - come ha ricordato ieri il suol ct - soffre della mancanza di attaccanti. Poi però Ciro Immobile ha cambiato idea, si è consultato con la famiglia, ha sentito Mancini. ''Ho capito che non potevano essere gli altri a decidere del mio ritiro e quindi finché Mancini e la Nazionale avranno bisogno di me io ci sarò'', ha dichiarato il capitano della Lazio da Coverciano dove insieme ai compagni sta preparando le gare di Nations League contro Inghilterra (venerdì a Milano) e Ungheria (lunedì a Budapest).
''Credo che il ct non abbia mai avuto dubbi sul mio ritiro - ha proseguito Immobile - ma devo dire grazie anche al mio club se mi sono conto di avere ancora tanto da dare''. Non a caso, ''se starò come adesso'', si è posto due obiettivi ambiziosi: ''Giocare il prossimo Mondiale e magari vincere lo scudetto con la Lazio: nella mia carriera non mi sono mai posto dei limiti, la fiducia e la capacità di guardare positivo mi hanno aiutato ad andare oltre le mie qualità tecniche''. Una carriera costellata di soddisfazioni ma anche di momenti difficili come quello che lo ha portato a riflettere se continuare o chiudere l'esperienza azzurra.
''La delusione per la mancata qualificazione al Mondiale e certe critiche mi hanno venire molti dubbi. Non è facile farsi scivolare via sempre tutto anche se sei la persona più positiva del mondo. Ci sono cose che ti segnano, siamo umani - ha detto il 32enne attaccante - So bene che in maglia azzurra non riesco a rendere come nel mio club, non faccio gli stessi gol. Con la Lazio ho vinto quattro volte la classifica marcatori della A, in Nazionale invece mi è successo di far fatica, forse nella mia squadra ho più margini di errore e sento meno la pressione , qui ce n'è di più e questo mi porta a volte a strafare''.
E così gli è capitato più di una volta di finire sul banco degli imputati, nel mirino dei social: ''Ho ricevuto persi messaggi contro i miei figli, la mia famiglia, per questo ho denunciato, bisogna porre un freno. E mi ha dato fastidio sentirmi dire che sono l'attaccante della Nazionale esclusa dal Mondiale, non quello della Nazionale che ha conquistato l'Europeo...Fa un po' ridere però si va avanti a testa alta cercando sempre di migliorare. Un uomo nella vita deve sempre ambire al massimo''. Per la sua esperienza è considerato uno di questa Italia che deve rilanciarsi e ripartire: ''Mi sento in effetti un leader nello spogliatoio e soprattutto sento di dover dare qualcosa al gruppo dentro e fuori dal campo. E anche se gli anni avanzano - ha sorriso Immobile - guardo al Mondiale del 2026. Bisogna riportare l'Italia sul tetto d'Europa e del mondo, i tifosi devono continuare ad avere fiducia in questa Nazionale che un anno fa vincendo l'Europeo ha unito il Paese in un periodo molto difficile''.
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