Non c'è proprio verso di rivedere in campo Paul Pogba. Perché adesso che sembrava aver superato i problemi fisici, e non solo, che lo avevano tormentato per un anno intero, ecco che sul centrocampista francese si è abbattuta una nuova tegola: è risultato positivo al doping ed è stato sospeso in via cautelare dal Tribunale nazionale antidoping. Si tratta di un vero e proprio fulmine a ciel sereno, proprio nel giorno in cui aveva rivelato ai microfoni di Al Jazeera tutta la sua voglia di tornare finalmente in pista dopo avere meditato addirittura il ritiro. "Il denaro cambia le persone e può distruggere una famiglia, può creare una guerra: a volte, quand'ero da solo, pensavo 'Non voglio più avere soldi, non voglio più giocare a calcio' - le parole del Polpo - e adesso voglio far rimangiare le parole dei critici: voglio dimostrare che non sono debole, io non mi arrenderò mai". Parole e dichiarazioni uscite a metà mattinata, che però nel pomeriggio sembravano già vecchie di mesi: "Sono state rilevate tracce di testosterone nei controlli cui è stato sottoposto" la notizia che ha sconvolto il mondo della Juventus e, più in generale, di tutto il calcio. Gli esami finiti nel mirino delle indagini sono quelli del post-gara della prima giornata di campionato, a Udine contro i friulani, con il francese che non mise piede in campo alla 'Dacia Arena'. Poi, però, ha preso parte alle sfide contro Bologna ed Empoli, tra l'altro con un gol annullato in Toscana contro gli azzurri di Paolo Zanetti. Ora si cercherà di far luce sulla nuova, triste vicenda che riguarda Pogba e che, inevitabilmente, avrà ripercussioni importanti sulla sua carriera. In casi come questi, infatti, c'è il concreto rischio di uno stop anche di quattro anni, se le controanalisi confermeranno la presenza di testosterone, poiché non si tratta di una sostanza prescritta dai medici.
Considerando che il francese il prossimo 15 marzo spegnerà 31 candeline, è inevitabile fare delle riflessioni sul suo futuro. Il ritorno del 'Polpo' alla Juventus, accolto un anno fa con grandi aspettative e con entusiasmo anche da molti tifosi bianconeri, si arricchisce di un nuovo, incredibile intoppo, con il destino del centrocampista che adesso è in bilico sotto tutti i punti di vista. La Juve, infatti, stava già cercando una soluzione al suo pesantissimo ingaggio, otto milioni di euro a stagione, nel contratto stipulato l'11 luglio del 2022, quando era tornato sotto la Mole reduce dalle 6 stagioni al Manchester United. Nel 2022/2023 per i tanti problemi fisici si è fermato a dieci presenze con appena 161 minuti totali in campo, saltando addirittura 46 partite tra campionato e coppe. Era stato costretto a saltare anche i mondiali in Qatar per i quali aveva rischiato rinviando l'operazione al ginocchio. Poi a fermarlo erano stati i fastidi muscolari, infine l'incredibile infortunio dopo appena 23 minuti da titolare contro la Cremonese. Pogba, a conti fatti, non si è mai visto in bianconero, anche se quest'anno sembrava tutta un'altra storia. La preparazione estiva tutto sommato è andata bene e si è svolta senza grandi intoppi, poi i 52 minuti tra Bologna ed Empoli, con il sovraccarico muscolare accusato in Toscana che non sembrava nulla di grave, tanto che c'era la forte speranza di averlo a disposizione già per la prima partita dopo la pausa per le nazionali, sabato contro la Lazio all'Allianz Stadium. E, invece, ecco il nuovo stop, questa volta per motivi di doping: rischia davvero di essere una macchia troppo grande per Pogba. E anche per la sua intera carriera, che non è mai stata così in bilico come adesso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA