Serie A:
Atalanta-Cagliari 2-0 - LA CRONACA
Udinese-Fiorentina 0-2 - LA CRONACA
La seconda rete stagionale di Lookman e la prima stagionale di Pasalic: sono i lampi del 2-0 con cui l'Atalanta batte il Cagliari, spezzando la trama tattica del confronto da due cambi di modulo per parte, Dall'altra parte, la squadra di Ranieri e' ordinata e volenterosa ma dalle polveri troppo bagnate davanti per infastidire quella di Gasperini. A conti fatti, il risultato rilancia i nerazzurri, incapaci fin qui di pareggiare (3 vinte, 2 perse), lasciando invece a quota 2 punti i sardi, ancora alla ricerca del bottino pieno. All'11' De Ketelaere si fa imbeccare nel taglio verso sinistra da Lookman e salta netto Dossena, ma l'ex Radunovic chiude bene il palo di competenza, mentre in capo a due minuti tocca all'attacco ospite con il tuffo di testa quasi rasoterra di Shomurodov a lato, accarezzato dal sinistro a rientrare di Luvumbo in avanzamento dalla trequarti destra. A metà tempo la cronaca, un po' assopita dagli opposti tatticismi, col 3-5-2 di Ranieri a irretire la fluidità atalantina, registra il gol annullato al belga su assist di Lookman scattato in offside sul lancio di Koopmeiners. Al 26', l'accelerata del nigeriano che converge da sinistra produce traversa piena e palo esterno alla sinistra del portiere serbo prima di riprovarci (33', parata in due tempi) in una selva di gambe, prova generale del vantaggio che puntualmente arriva grazie anche a Koopmeiners, che proietta verso la linea di fondo De Ketelaere, per l'assist a Lookmann a due passi dalla porta aperta. Nel finale di tempo, il numero 1 dei sardi cala la saracinesca sul possibile raddoppio di Ruggeri (36'), in scia alla combinazione dal limite tra Scalvini e Djimsiti sugli sviluppi del quinto corner a favore; una telefonata dal corridoio destro, invece, quella di Soulemana al 43', in realtà un assist a Luvumbo uscito maluccio. Nella ripresa, rossoblù col 4-4-2 (Zappa, terzino destro, subentra alla mezzala Deiola; quindi Augello per Hatzidiakos) e filtrante di Azzi per il sinistro di Luvumbo (6'), poi protagonista di un contatto con De Roon (12') verso la linea di fondo, sarebbe stato comunque vanificato dal fuorigioco di partenza anche senza la respinta di Musso. Gasperini torna al tridente di Europa League inserendo Muriel per Ederson al quarto d'ora, ma ci mette 7 minuti a variare al 4-2-3-1 (Holm per CDK, Pasalic per Lookman). Ha ragione lui: passano 4 minuti e su un recupero di De Roon il pallone di ritorno di Muriel è sfruttato dal croato col sinistro a incrociare, sospinto nel sacco dal palo interno, per il 2-0 definitivo. Se Zappacosta non prende del tutto in controtempo Radunovic, che gliela respinge goffamente (34'), a 9' dal 90' Oristanio prende il montante sul tracciante da sinistra di Luvumbo, sul velo dell'altro grande ex Petagna, nella formula cagliaritana conclusa col 4-3-3.
L'Udinese spreca l'impossibile e la Fiorentina ringrazia e si porta a casa i 3 punti. I padroni di casa pagano una serie di errori madornali sotto porta mentre gli ospiti concretizzano le uniche due occasioni d'attacco del match e appaiano la Juventus in classifica a quota 10, in zona Champions. Sottil deve risolvere l'astinenza in attacco, ma non ha alternative a Thauvin e Lucca: in difesa esordio per Kristensen con Payero che parte dal 1' come interno di centrocampo al posto di Lovric. Italiano paga dazio alla Conference e deve rinunciare a Nico Gonzalez per infortunio: punta su Nzola e in regia inserisce Maxime Lopez per far girare la squadra. Meno di un minuto e l'Udinese si rende pericolosa con Thauvin che raccoglie un rimpallo favorevole e scarica dalla sinistra: Terracciano fa buona guardia. I padroni di casa sembrano indemoniati e prima che scocchi il 3' Samardzic si libera e lascia partire un sinistro a giro che il portiere ospite toglie dall'incrocio con un balzo. Per la Fiorentina sotto assedio c'è anche la distorsione per Dodo che lascia il campo al 6' rilevato da Kayode. Lucca si carica sulle spalle tutto l'attacco: tiene palla, fa salire i suoi e al 19' serve un assist delizioso per Payero, liberissimo in area. L'argentino stoppa di petto e conclude alto, ma dimostra che le doti da bomber non solo quelle principali del suo bagaglio tecnico. L'assedio prosegue e al 21' Kamara brucia tutti sulla sinistra e serve un pallone delizioso all'accorrente Thauvin: è più un rigore in movimento, ma in movimento è anche Terracciano che, con un miracolo, modello portieri di hockey, tocca la palla allargando il piede e mandandola sul fondo per millimetri. Dopo una mezz'ora nel bunker (con 7 tiri a 0 per l'Udinese), ecco la rete della viola: Bonaventura si inventa un assist di 40 metri per l'inserimento di Martinez Quarta: il difensore sembra un centravanti e insacca rasoterra dopo un controllo al bacio. Al tramonto della frazione, Kamara conclude in diagonale, ma Terracciano non si fa sorprendere. Il primo quarto d'ora della ripresa non regala emozioni e allora Sottil getta nella mischia Lovric e Success per cercare di riaccendere la miccia. Obiettivo raggiunto con l'attaccante nigeriano che, pochi istanti dopo l'ingresso in campo, vede Festy involarsi a sinistra e lo manda verso la porta con un assist vellutato. L'irlandese attende l'uscita di Terracciano e ne elude l'intervento toccando lateralmente per l'accorrente Lucca che, da meno di tre metri, appoggia a lato da porta completamente vuota, per la disperazione dell' intero stadio, incredulo di fronte a un errore così madornale. Italiano corre ai ripari e inserisce Milenkovic, per cambiare l'assetto difensivo, rinunciando a Brekalo. Dentro anche Beltran per far coppia con Nzola. E' proprio il neo entrato Lovric al 27' a sparare una bordata dal limite, ma il portiere viola respinge di pugni. Sottil le prova tutte: fuori capitan Walace e dentro il figliol prodigo Pereyra che al 33' imbuca ancora per Lovric: il colpo di testa viene sventato in angolo dal solito, attentissimo, Terracciano. La Fiorentina prova a rinforzare la diga di centrocampo con Duncan e Arthur, per Lopez e Mandragora. A pochi minuti dalla fine Sottil prova la mossa della disperazione: fuori un confusionario Samardzic e dentro il baby talento Pafundi, per agire alle spalle delle punte, forse nel suo ruolo naturale. La mossa non paga dividendi, gli spazi sono intasati e in pieno recupero è Bonaventura a insaccare la rete del raddoppio in contropiede con una staffilata da fuori area.
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