Si è chiusa in cima al Colle, nell'incontro col presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme con i compagni di squadra di Coppa Davis, la fitta tre giorni romana di Jannik Sinner, il campione che ha conquistato i connazionali con le sue vittorie e la sua semplicità.
"Un saluto particolare a voi tutti, protagonisti della coppa Davis. Complimenti anche a Berrettini, al capitano Volandri, bravo a suscitare quello straordinario spirito di squadra, per la capacità di trasmettere serenità e concentrazione", ha detto Mattarella.
"Quella domenica avevo un impegno e ho iniziato a guardare la finale dal quarto set e questo ha giovato al mio umore...ma ho subito ho avuto la certezza che avrebbe vinto", ha detto il presidente della Repubblica scherzando sulla finale vinta in rimonta (aveva perso i primi due set) da Sinner a Melbourne. "Apprezzo la sua semplicità ma tutti ora - ha aggiunto Mattarella - si aspettano che vinca sempre ma è giusto invece che non ci sia nessuna pressione perché quello che è importante è l'impegno, la lealtà il senso sportivo e di questo siamo certi".
"Grazie davvero, una splendida racchetta... moderna!". Così Mattarella ha ringraziato Sinner che gli ha regalato al Quirinale una sua racchetta "impacchettata" con un fiocco tricolore. Il capo dello Stato infatti è un amante del tennis e ha raccontato i suoi ricordi del passato quando le racchette erano molto diverse da oggi.
"L'orgoglio di essere qui è per una vittoria che è frutto del sacrificio e del gioco di squadra", ha detto Sinner nel suo intervento rivolgendosi al presidente della Repubblica. "E' un successo per tutti gli italiani. La cosa più importante non è stato vincere, ma esserci capiti tra compagni, di essere felici in campo e sorridere anche quando le cose non vanno per il meglio".
"Abbiano fatto una cosa importante per questo Paese", ha aggiunto Sinner. "A Bologna abbiamo sofferto un po' - ha ricordato l'azzurro, vincitore degli Australian Open '24 - Io non c'ero, poi a Malaga ho dato il mio contributo come aveva fatto Matteo Berrettini. Ora ci sono le Olimpiadi, un appuntamento molto importante: cercheremo di dare il massimo, tutti".
"Incredibile quanta voglia abbia di imparare la storia del tennis, la conosce meglio di me (ride, ndr). Oggi ho imparato io tante cose da lui", ha detto Sinner uscendo dall'incontro in Quirinale con Mattarella. "Ha una semplicità e umiltà incredibili. Personalmente ha usato parole molto belle e semplici. E' quello che mi piace", ha aggiunto.
Binaghi, Davis la gara più bella, giochi per gli altri
"Abbiamo mantenuto una promessa". Cosi' il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, si e' rivolto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell'incontro al Quirinale con gli azzurri vincitori della Coppa Davis 2023. "Due anni fa - ha ricordato Binaghi - venimmo qui con Berrettini, finalista di Wimbledon, insieme con la nazionale di calcio campione d'Europa, e promettemmo che saremmo tornati vincitori. Eccoci". "Sinner - ha aggiunto Binaghi - ha compiuto un'impresa ma la Coppa Davis è speciale perché è la più bella e affascinante di tutte, essendo una competizione di squadra. In uno sport maledettamente individuale, e' l'unica competizione nella quale ti puoi spendere per i tuoi compagni, per la tua famiglia, per il tuo Paese". "I nostri ragazzi sono speciali - ha concluso il presidente Fitp -, una squadra di grande qualità ma anche di grandi valori che sanno comunicarli. C'è la metteremo tutta perché questo incontro diventi una consuetudine, e non passino altri 47 anni".
Malagò a Mattarella,grazie per vicinanza e complicità
"La ringrazio, presidente, per la sua sensibilita' nei confronti dello sport, che è vicinanza e, mi consenta, complicita'". Lo ha detto Giovanni Malago', presidente del Coni, nel saluto introduttivo al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che al Quirinale riceve gli azzurri vincitori della Coppa Davis 2023. "Questo successo arriva nell'anno olimpico: a cento anni dall'edizione di Parigi 1924, con la prima e unica medaglia olimpica azzurra nel tennis, sento che possiamo ripeterci, e non con una sola medaglia".
"Sono 100 anni che non vinciamo una medaglia nel tennis ai Giochi, è ora di sfatare questo tabù", ha detto il presidente del Coni entrando in Quirinale. "Abbiamo apprezzato molto che Sinner voglia partecipare alle Olimpiadi. Ma non è il solo, anche gli altri hanno voglia", ha aggiunto. Parlando poi di cosa ha di speciale questa nazionale ha spiegato: "Di speciale hanno che sono una squadra. Sennò non avrebbero vinto. Sinner poi ha chiuso il cerchio di un percorso che parte da lontano. Sono stati bravi anche tecnici e federazione a darci queste soddisfazioni".
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