Non si chiamerà Authority, ma il risultato non cambia, perché la Commissione indipendente per il controllo economico-finanziario dei club professionistici di calcio e basket, punto chiave del decreto urgente sullo sport approvato oggi dal consiglio dei ministri, porta comunque al di fuori del raggio d'azione delle federazioni il controllo sui conti di un centinaio di società tra calcio e basket.
La "famigerata commissione", come l'ha definita al termine del cdm il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, sarà composta da due membri di diritto e cinque nominati, due dei quali individuati in una rosa di cinque proposti dalle federazioni, "su decreto del presidente del consiglio o dell'autorità politica delegata in materia di sport", ovvero al momento lo stesso Abodi, e di "di concerto col ministro dell'economia".
Il provvedimento che ha fatto tanto discutere e sollevato proteste da parte del Coni e delle federazioni coinvolte, calcio e basket (ora in attesa di leggere il testo integrale del decreto) è ritenuto necessario dal responsabile del dicastero.
"Il controllo va portato fuori dal perimetro, perché la neutralità non è determinata tanto dalle persone ma anche dal luogo. L'autonomia dello sport non è in discussione, perché i criteri e gli indicatori sono decisi dai consigli federali. La giustizia sportiva e la iscrizione al campionato sono intoccabili". Secondo il ministro, una volta che sarà approvato in via definitiva, il provvedimento convincerà anche gli scettici perché "l'obiettivo è comune".
Secondo il ministro, le posizioni contrarie si sono ammorbidite, e in parte lo conferma il n.1 della Federbasket, Gianni Petrucci, secondo il quale il provvedimento non mette in pericolo "l'autonomia dello sport". "Per me non c'è un vulnus, il governo ha diritto di cambiare - ha detto ancora Petrucci -. Ho fiducia in Abodi perché è stato di parola sulle richieste che hanno fatto Federbasket e Legabasket". Dalla Federcalcio a caldo non ci sono commenti, in attesa di esaminare il testo definitivo, testo che peraltro potrebbe anche subire modifiche in sede di conversione in legge. Nel dl approvato, c'è anche articolo che si occupa delle elezioni dei presidenti federali oltre il terzo mandato e riguarda le Fsn, le discipline associate e gli enti di promozione, a livello nazionale e territoriale, e anche il Comitato paralimpico (Cip). Prevede, in particolare che "il presidente candidato al quarto mandato consecutivo, che non raggiunge i due terzi del totale dei voti validamente espressi, non è eletto e non è più candidabile". L'articolo 5, invece, su richiesta del ministero dell'Economia, prevede un intervento tecnico sulle società di revisione dei club calcistici quotati in Borsa. Un'altra norma sana anche la questione di Nado Italia, comprendendo sia la costituzione formale dell'agenzia sia la realizzazione fisica del laboratorio antidoping. "Era una situazione sospesa dal 2004 - ha sottolineato Abodi -, ed è importante per due motivi: il laboratorio potrà incrementare ulteriormente i controlli per garantire la salute e l'equa competizione ma anche permetterà all'Italia di porsi come interlocutore per tutti quei Paesi che non hanno un loro laboratorio antidoping". E' stata invece stralciata dalla bozza di dl la parte riguardante la regolamentazione delle candidature per i grandi eventi sportivi, un tema caro al ministro per evitare fughe in avanti e 'imbarazzi'.
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