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Tour al via con la prima tappa più dura della storia

Tour al via con la prima tappa più dura della storia

Da Firenze a Rimini, 206 km, 3600 mt dislivello. Pogacar freme

FIRENZE, 28 giugno 2024, 20:12

Redazione ANSA

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Jonas Vingegaar © ANSA/AFP

Jonas Vingegaar © ANSA/AFP

Il conto alla rovescia è cominciato, sabato da Firenze partirà il 111/o Tour de France, un omaggio per i 100 anni della prima vittoria della Grande Boucle di Bottecchia (1924-1925) e i successivi trionfi di Bartali (1938-1948), Coppi (1949-1952), Nencini (1960), Gimondi (1965), Pantani (1998) e Nibali (2014).

Alle 10,50 al Parco delle Cascine il raduno per i 176 corridori partecipanti (22 squadre) reduci da un giorno di riposo, il via alle 12 sul viale degli Olmi per una passerella nel centro città passando per piazza Duomo, piazza della Signoria dove alle 12,10 si svolgerà la cerimonia ufficiale di partenza, quindi Ponte Vecchio, piazza Pitti, viale Galileo, piazzale Michelangelo, viale Giannotti, piazza Nencini, viale Europa, viale del Pian di Ripoli.

 

E' qui, davanti al Viola Park, il centro sportivo della Fiorentina, che alle 12,40 ci sarà il via ufficiale della prima tappa che toccherà sei comuni della provincia di Firenze: Bagno a Ripoli, Pontassieve, Pelago, Rufina, Dicomano, San Godenzo, poi lo sconfinamento in Romagna. Tutti d'accordo, corridori, addetti ai lavori, appassionati: sarà il primo giorno di gara più duro della storia del Tour, 206 chilometri, 3.600 metri di dislivello, tantissime salite, Valico Tre Faggi (12,5 km al 5,1%), Passo delle Forche (2,5 km al 6,2%), Passo del Carnaio (10,5 km al 4,6%), Passo del Barbotto (5,8 km al 7,6%), San Leo (4,6 km al 7,7%), Montemaggio (4,2 km al 6,6%), San Marino (7,1 km al 4,8%). Un continuo saliscendi tra Toscana ed Emilia-Romagna, fino al finale pianeggiante verso Rimini.

Si tratta di sette gran premi della montagna di seconda e terza categoria, già assai impegnativi considerando appunto che sarà la prima di una corsa a tappe che durerà tre settimane. Non a caso il campione più atteso, Tadej Pogacar, a caccia della doppietta Giro-Tour riuscita per ultimo a Pantani 26 anni fa, ha dichiarato: ''Già dalla prima tappa si vedrà chi è pronto e ha i muscoli allenati''. Insomma, la gara metterà da subito a dura prova. ''Questo Tour ha un sapore unico - ha detto Christian Prudhomme, direttore della Grande Boucle - l'Italia è un grande Paese ciclistico, una terra di grandi campioni, l'ideale per ospitare questa partenza''.

Se da una parte lo sloveno Pogacar gode dei favori dei pronostici, dall'altra tanti rivali sono pronti a dar battaglia: iniziando dal danese Jonas Vingegaard, vincitore delle ultime due edizioni della Grande Boucle ma sul quale pesa l'incognita sullo stato di forma dopo la terribile caduta il 4 aprile al Giro dei Paesi Baschi, continuando con Primož Roglić fresco trionfatore al Giro del Delfinato, i campioni del mondo Mathieu van der Poel in linea, Remco Evenepoel a cronometro, Jasper Philipsen trionfatore della classifica a punti nell'ultimo Tour.

Riflettori pure su Mark Cavendish che a 39 anni vuole la 25esima vittoria nella corsa francese per superare il record di Merckx (24). E gli italiani? I più attesi sono il toscano Alberto Bettiol, alla prima uscita in maglia tricolore di campione nazionale, e l'abruzzese Giulio Ciccone che nell'ultimo Tour s'è preso la maglia a pois: entrambi possono ambire ad almeno un successo di tappa che manca ai colori azzurri da ben 5 anni quando Nibali trionfò nella Albertville-Val Thorens.
   

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