E' positiva la prudenza e
l'annunciata riapertura il 25 maggio dello sport di base, ma
rimangono alcune incongruenze. L'Uisp-Unione Italiana Sport
commenta così l'intervento del ministro dello sport Vincenzo
Spadafora oggi in Senato: "Abbiamo ascoltato il ministro
Spadafora, durante l'informativa al Senato per fronteggiare
l'emergenza da Covid 19 - scrive Vincenzo Manco, presidente Uisp
- condividendo la linea prudenziale adottata finora rispetto
alla riapertura, accogliamo con favore la notizia che entro il
25 maggio potrà ripartire lo sport di base e potranno riaprire i
'centri, le palestre, i centri danza e circoli sportivi. Le
parole del Ministro tuttavia, sul tema della sicurezza,
continuano a non offrire la chiarezza necessaria per subordinare
i relativi comportamenti dei vari soggetti sportivi alla
riapertura. Quando si fa riferimento ai protocolli adattabili
alle diverse situazioni, si dice che devono garantire la
sicurezza dei propri clienti, ovvero attraverso la disponibilità
degli spazi a disposizione le imprese relative a palestre o
altra tipologia d'impianto possono modulare la loro offerta agli
utenti".
Non è invece chiaro - secondo l'Uisp - come si faccia a
garantire, a parità di disciplina
sportiva, la stessa identica sicurezza a tutti i partecipanti
stante che ciascuno potrà adattare le linee guida per poter
ripartire, così come non è chiaro come si faccia ad adattare un
protocollo quando nello stesso impianto, soggetti diversi
organizzano e praticano la stessa disciplina sportiva. Queste
due specificità non riguardano i clienti, bensì la stragrande
maggioranza dei praticanti che sono i tesserati delle Asd/Ssd e
dei diversi organismi sportivi, tra i quali la differenza tra la
stessa disciplina non esiste se non nell'approccio alla pratica
che può essere agonistica di prestazione o amatoriale".
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