"Lo sport è per tutti, è inclusione",
e dal successo sportivo dell'Italia di quest'anno "il messaggio
che deve passare è che non c'è limite. Già da ragazzini devono
credere in questo. La diversità non deve esistere e questo deve
partire da quando si è piccoli". E' il messaggio lanciato da
Enza Petrilli, atleta paralimpica argento nel tiro con l'arco a
Tokyo, parlando a margine dell'evento Italian Sports Day a Expo
2020 Dubai.
Della stessa idea è Simone Barlaam, che alle Paralimpiadi di
Tokyo 2020 ha vinto un oro, due argenti e un bronzo. "Quello che
sta succedendo è un effetto domino. Noi miglioriamo come
movimento e grazie a questo, il movimento cresce. Io swono
entrato a far parte della famiglia paralimpica nel 2015
guardando le imprese degli altri ragazzi in televisione.
Aumentare il numero di medaglie e l'esposizione mediatica farà
sì che sempre più bambini con disabilità verranno a conoscenza
di questo mondo e speriamo che in futuro avremo sempre più
atleti".
"Come movimento paralimpico siamo un accumulatore di così
tanti valori e messaggi che portiamo in modo tangibile un
cambiamento, che deve essere culturale ma passa a quello
istituzionale", ha dichiarato Veronica Yoko Plebani, bronzo
paralimpico nel triathlon a Tokyo 2020. "Penso che queste
paralimpiadi abbiano avuto un grande effetto sulle istituzioni
che devono implementare il loro supporto verso il movimento
paralimpico, e questo - speriamo - implicherà un cambiamento
educativo e culturale".
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