"Il Coni è il Cio, rappresenta il
Cio. Ma su quello che sta facendo il governo su questa materia
devo dire che siamo in piena condivisione, mi sento con il
ministro tante volte al giorno". Lo afferma Giovanni Malagò,
presidente del Coni, a margine di un evento a Milano, ritornando
sulla lettera con cui oltre 30 Nazioni, tra cui l'Italia, hanno
ribadito la loro contrarietà al ritorno degli atleti russi e
bielorussi a competere a livello internazionale, almeno fino a
quando non cesserà la guerra in Ucraina.
"Se andate a vedere quel testo è estremamente chiaro -
aggiunge - e porta verso questa forma di neutralità sulla base
di cui si può trovare un punto di incontro tra due contesti.
Bisogna trovare una soluzione e fare il possibile per
arrivarci".
La lettera era arrivata dopo che il Cio aveva ipotizzato la
riammissione degli atleti di Russia e Bielorussia, sebbene nella
forma di 'neutrali', già ai prossimi Giochi Olimpici, a Parigi
nel 2024.
"Da una parte il Cio nella sua mission deve coinvolgere gli
atleti di tutto il mondo e non posso essere contrario a questa
affermazione ribadita con chiarezza nella carta olimpica",
commenta Malagò.
"Dall'altra - conclude - c'è una realtà che è sotto gli occhi
di tutti: il problema è che per andare alle Olimpiadi, che sono
a luglio 2024, serve passare per le qualificazioni e quelle
cominciano adesso, qualcuna e già partita".
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