Se anche gli atleti professionisti
cominciano a rendersi conto e lamentarsi degli effetti della
crisi climatica sulla loro attività - un sondaggio di World
Athletics riporta che tre quarti dei campioni sono stati
direttamente colpiti dai cambiamenti climatici e hanno
evidenziato gli effetti negativi sulle prestazioni e sulla
salute -, tutti i grandi eventi sportivi cercano di ridurre per
quanto possibile l'impatto ambientale. Un aspetto su cui hanno
dato grande evidenza i due maggiori previsti quest'anno, gli
Europei di calcio e i Giochi di Parigi.
Gli organizzatori della 33/a olimpiade hanno messo da subito
l'accento sulla sostenibilità, con l'aspettativa di rendere
l'evento 'carbon neutral', con grande calo delle emissioni,
comunque compensate. Un obiettivo apparso presto piuttosto
irrealistico, pur con tutti gli sforzi possibili, virato
sull'aspettativa produrre solo la metà di Co2 rispetto a Rio
2016 (quando furono emesse 3,6 milioni di tonnellate di CO2
equivalente), termine di paragone corretto dato che Tokyo 2021,
a causa del Covid, non ebbe praticamente spettatori (ma produsse
comunque 1,9 milioni di tonnellate di Co2).
Ed è proprio lo spostamento di grandi masse di appassionati
il punto dolente di ogni grande evento, perché i trasporti, in
particolare quelli aerei, incidono moltissimo sulle emissioni.
Parigi non farà eccezione, anche se a livello locale si punta
molto sui trasporti pubblici e sulle biciclette come mezzi di
trasporto favoriti. Al secondo posto per impatto sulle emissioni
sono le costruzioni, e da questo punto di vista Parigi è invece
stata avvantaggiata: non avendo avuto bisogno di realizzare
tante nuove infrastrutture, la riduzione delle emissioni
calcolata su quel fronte è di circa il 45%. In effetti, quelli
di Parigi sono i primi Giochi che non richiedono grandi
costruzioni, al contrario di edizioni precedenti per le quali
gli organizzatori furono obbligati a realizzare grandi impianti
per ospitare tanti spettatori, enormi infrastrutture per i
trasporti e l'ospitalità, per gran parte poi risultati non
riutilizzabili. La capitale francese può sfruttare un'ottima
rete di collegamenti sia al suo interno - dove ad esempio il
progetto annunciato è rendere ogni sito olimpico accessibile in
bicicletta -, sia col Paese e sia a livello internazionale. Per
quanto riguarda invece gli impianti, gli interventi necessari
sono stati relativamente pochi, dato che si è deciso anche di
valorizzare l'enorme patrimonio culturale della capitale,
considerando che molte competizioni avranno luogo in pieno
centro, accanto ai monumenti simbolo della capitale.
Parigi potrà quindi segnare, anche per sue peculiari
caratteristiche, un cambio di passo per un evento che nella
storia si è spesso rivelato un buco nero economico e un disastro
ambientale, tra celebrazione del consumismo e della
cementificazione. Se lo stesso Comitato olimpico internazionale
ha cambiato registro varando l'Agenda Olimpica 2020+5, che
raccomanda tra l'altro la sostenibilità dei Giochi, sono in
molti tra gli esperti ambientali a sostenere la necessità di
ripensare l'intero sistema dei grandi eventi sportivi.
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