(dell'inviato Alessandro Castellani)
Un oro che neppure immaginava. Sì,
perché all'Olimpiade di Parigi Tamirat Tola non avrebbe dovuto
esserci, poi è subentrato al posto dell'infortunato Sisay Semma,
e oggi ha regalato all'Etiopia la vittoria della maratona, corsa
in 2 ore 06'26", nuovo record olimpico della prova, ottenuto in
una 'cornice' che più bella non avrebbe potuto essere, ovvero le
meraviglie di Parigi. Così, partendo dall'Hotel de Ville e
passando vicino ad alcuni dei punti più iconici come la Tour
Eiffel e il museo del Louvre, Tola si è fatto il più bel regalo
di compleanno, visto che domani compirà 33 anni. L'oro di oggi
andrà ad aggiungersi a quello vinto ai Mondiali di due anni fa
in Oregon, e al bronzo olimpico che ottenne in pista, nei
diecimila, a Rio 2016. "Grazie Parigi, è il più bel giorno della
mia vita - le parole di Tola -. Questo era il mio obiettivo fin
dal giorno in cui ho saputo che avrei partecipato a questa
Olimpiade. Ero la riserva del team dell'Etiopia, ma ci ho sempre
creduto e ho avuto il merito di farmi trovare pronto. Così ora
ho realizzato il mio sogno: questa è l'Olimpiade, la prova più
difficile del mondo".
Tola è partito attaccando sulle prime rampe di un tratto in
salita, sgranando il gruppo dei corridori di testa composto da
una quindicina di atleti che, in precedenza, avevano ripreso
l'azzurro Eyob Faniel, partito troppo presto. A quel punto erano
già in crisi due dei protagonisti più attesi, l'etiope Kenenisa
Bekele (alla fine 39/o, "ma sono felice lo stesso, perché
l'Etiopia ha vinto comunque") e, soprattutto, il keniano Eliud
Kipchoge, che qui tentava la tripletta dopo aver vinto a Rio e a
Tokyo. Invece cominciava a toccarsi il fianco, e poco dopo si
ritirava, mentre era in 71/a posizione staccato di otto minuti
dai primi. Così 'staccava', non senza essersi prima tolto le
scarpe supertecnologiche e averle regalate a un tifoso lungo il
percorso.
E gli italiani? Il migliore è stato Yeman Crippa, il campione
europeo della mezza maratona, che si è piazzato 25/o. Ancora più
dietro Faniel, 43/o, e Daniele Meucci, 51/o. "Dopo la discesa
che ero riuscito a far bene - spiega Crippa -, poco prima del
trentacinquesimo chilometro sono andato in crisi all'improvviso,
mi passavano in tanti ed è stato brutto non poter provare a
rispondere. Questa gara mi insegna che ci possono essere molti
tipi di maratona, soprattutto quella olimpica è davvero
difficile. Ora mi prendo un momento di pausa, poi mi preparerò
per un'altra avventura". Sperando in risultati migliori.
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