/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Paralimpiadi Parigi: atleti "noi non partecipiamo... gareggiamo"

Paralimpiadi Parigi: atleti "noi non partecipiamo... gareggiamo"

Al via campagna social per combattere i pregiudizi linguistici

ROMA, 14 agosto 2024, 16:57

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Io non parteciperò alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Gareggerò". E' lo slogan di una campagna, sostenuta via social da alcuni dei principali atleti paralimpici del mondo, lanciata dal Comitato paralimpico internazionale (Ipc) per sconfiggere i pregiudizi linguistici. Alla campagna, secondo quanto riporta il sito dell'Ipc, hanno aderito l'italiana Ambra Sabatini, l'australiano Curtis McGrath e l'argentino Gustavo Fernandez, ma anche Bebe Vio e altri azzurri, per ricordare che gli atleti paralimpici sono stati spesso elogiati semplicemente per aver preso parte allo sport e non per le loro abilità sportive o per la feroce volontà di vittoria.
    La campagna è stata creata per stimolare una discussione sul linguaggio utilizzato spesso dai media per descrivere gli atleti paralimpici rispetto agli atleti che gareggiano senza disabilità. "Gli atleti paralimpici sono stati spesso descritti dai media come 'partecipanti' e non 'concorrenti' - afferma Craig Spence, resposabile comunicazione dell'Ipc - A Parigi, dopo anni di allenamento e dedizione, 4.400 tra i migliori atleti paralimpici mondiali andranno a competere ai massimi livelli. Il linguaggio però gioca un ruolo determinante nel modo in cui le persone vengono percepite, soprattutto quando si tratta di persone con disabilità e paralimpici. È importante usare quello giusto, motivo per cui abbiamo lanciato questa campagna".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza