I Boston Celtics hanno dominato gara-5 della finale di Nba contro i Dallas Mavericks conquistando il titolo. La franchigia di Boston si porta a casa il 18/mo anello della propria storia, raggiungendo anche il primato del maggior numero di titoli in bacheca, uno in più dei Lakers. Nel match che ha regalato la vittoria, i Celtics si sono imposti in casa per 106-88 chiudendo la serie sul 4-1. Straordinaria la prestazione di Jayson Tatum che ha messo a segno 31 punti.
Anche il duo Jayson Tatum/Jaylen Brown è entrato nella già prestigiosa storia della franchigia del Massachusetts. Boston è riuscita a contenere due degli attaccanti più brillanti della NBA, lo sloveno Luka Doncic e l'americano Kyrie Irving. Testa tra le mani, lacrime agli occhi, Tatum ha assaporato gli ultimi istanti di una partita dominata dall'inizio alla fine, che ha consentito ai Celtics di superare i 17 titoli degli antichi rivali dei Los Angeles Lakers.
"Sapere che facciamo parte della storia... E' valsa la pena di fare tanti sacrifici. Ricorderò questa notte per tutta la vita", ha detto Tatum. Questa squadra si aggiunge ad altre vestite di verde che resteranno nella memoria, guidate da leggende del basket. Come il pioniere Bill Russell, vincitore del primo titolo nel 1957 e di altri dieci anelli fino al 1969, John Havlicek (otto titoli compresi i due successivi nel 1974 e 1976), poi Larry Bird (titoli nel 1981, 1984 e 1986).
Il trio Kevin Garnett/Paul Pierce/Ray Allen aveva portato l'ultimo trofeo, nel 2008, prima che la franchigia del quadrifoglio iniziasse la sua recente ricostruzione con due giocatori n.3 nel draft: Jaylen Brown (27 anni) nel 2016 e Jayson Tatum (26) nel 2017. Eletto MVP della finale, Jaylen Brown ha subito salutato il suo "fratello" e "complice" Tatum: i due ormai guidano una squadra completa, che prima ha regnato sul campionato Nba (64 vittorie-18 sconfitte, miglior bilancio), quindi ha sbaragliato i playoff (16 vittorie-3 sconfitte).
Tiro preciso, potente approccio al canestro e difensori atletici, i versatili Tatum e Brown combinano tutte le qualità del moderno giocatore Nba. Attorno a loro, la franchigia ha pazientemente assemblato un gruppo al completo, portando la scorsa estate gli ultimi due pezzi mancanti al puzzle, con Jrue Holiday, formidabile difensore già incoronato con Milwaukee nel 2021, e il pivot lettone Kristaps Porzingis (2,18 m).
La ciliegina sulla torta è stato l'azzardo, rivelatosi vincente, di affidare la squadra nel 2022 al giovane e sconosciuto Joseph 'Joe' Mazzulla (36 anni il 30 giugno), ossessivo teorico del gioco, ammiratore e amico di Pep Guardiola. Papà di origini italiane (la famiglia viene da Itri, provincia di Latina), adorato dalla squadra, in due stagioni è passato da sconosciuto a campione della Nba.
"Joe è un genio del basket", ha sintetizzato Derrick White dopo gara 3 della finale. Ex giocatore universitario del West Virginia, allenatore da quando ha lasciato il college nel 2011 per mancanza di opportunità, Mazzulla ha imposto una visione rinnovata di schemi e gestione elogiata dai suoi giocatori, anche dai più anziani come l'interno Al Horford, appena due anni più grande di lui.
L'amico ed espiratore Guardiola era ad approfondire la conoscenza del suo lavoro a bordo campo, durante la prima partita della finale. "Studio molto il Manchester City e Pep, penso che sia il miglior allenatore al mondo, in tutti gli sport e a tutti i livelli. Ha una grande influenza su di me" ha raccontato Mazzulla, che a febbraio è stato a Manchester per uno scambio di idee e di maglie tra strateghi.
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