Mancini per il derby dovrà rivedere i suoi piani. La brutta notizia, infatti, è arrivata: Miranda non sarà disponibile. La risonanza magnetica ha evidenziato una lieve distrazione del legamento collaterale mediale del ginocchio destro. Salterà sicuramente la sfida col Milan e nella prossima settimana effettuerà ulteriori controlli. Il tecnico dovrà quindi rivedere l'assetto difensivo, affiancando a Murillo uno tra Ranocchia, Juan Jesus e Medel. Un brutto colpo, visto che la coppia di centrali era stata protagonista di un inizio stagione efficace e di personalità. A tirare su il morale di Mancini, però, ci pensa l'attacco. L'acquisto di Perisic ha appagato l'allenatore che già prevedeva un tridente con Jovetic e Icardi. Ed ora il croato è pronto esordire già da domenica sera. "La mia prima partita sarà contro il Milan. E' una grande sfida, so quanto conta per i tifosi e dovremo dare tutto per vincerla". Perisic è carico, ma anche sicuro e distaccato. Non è preoccupato né dalle pressioni della gara, né dalle alte aspettative nei suoi confronti frutto di un operazione di mercato estenuante. "Sono stati tre mesi particolari, con momenti difficili. All'Inter però non si può dire di no. E' un grande club e l'interesse di Mancini mi ha fatto molto piacere. Volevo venire qui, per me è un onore". Di grandi proclami Perisic non ne fa, non vuole parlare di scudetto o di obiettivi personali. Vuole pensare partita per partita. Domenica sarà schierato a sinistra, con Icardi punta centrale e Jovetic a destra. Un tridente d'attacco che unisce fisico a fantasia. I tifosi sono euforici e Mancini quasi spavaldo progettando un'Inter a trazione anteriore da far esordire proprio nel derby. Non sarà tra i titolari, ma già scalpita Adam Ljajic l'ultimo colpo del mercato estivo. Un acquisto a sorpresa che garantisce però una valida alternativa sugli esterni. E il serbo è pronto a ritagliarsi uno spazio: "Spero di restare anche dopo il prestito. Quando mi ha chiamato Mancini non ho avuto dubbi e sono voluto venire all'Inter". In passato ha giocato anche con Jovetic "è un fratello, mi sono trovato molto bene con lui alla Fiorentina", oltre ad essere stato protagonista di qualche bravata: "In cinque anni in Italia sono cresciuto. Da giovane e facevo qualche casino, ma ora sono maturato e ho imparato tanto da giocatori più esperti". Anche Ljajic, però, non parla di scudetto: "La Juve è ancora avanti a tutte, perché è abituata a vincere. Ma possiamo lottare fino alla fine". Iniziando dal derby.
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