Grande emozione al Camp Nou per la partita del trofeo Joan Gamper che ha messo di fronte Barcellona e Chapecoense, la squadra brasiliana decimata da un incidente aereo il 28 novembre dell'anno scorso. Fra i 22 in campo al fischio d'inizio c'è, con la fascia di capitano della 'Chape', il terzino Alan Ruschel, uno dei sei superstiti dello schianto che a Medellin costò la vita a 71 persone. Ruschel, abbracciato da tutti gli avversari, non è riuscito a trattenere le lacrime, come gran parte dei compagni.
E' tornato a giocare a dispetto della lesione vertebrale subita nello schianto e durante l'intervallo ha potuto realizzare il suo sogno: scambiare la maglia con Leo Messi. Con lui hanno incrociato i campioni del Barcellona, pur senza giocare, altri due "miracolati": Neto ed il secondo portiere Jackson Follmann, entrato sul prato del Camp Nou in divisa come i compagni, nonostante la protesi al posto della gamba destra amputata. La sua aspirazione è poter vestire la maglia della nazionale brasiliana paraolimpica.
"Questa voglia di continuare a giocare a pallone è davvero sorprendente e coraggiosa - ha scritto sui social il portiere blaugrana Ter Stegen - Se è il tuo obiettivo vorrei aiutarti a raggiungerlo". Prima del calcio d'inizio le formazioni hanno salutato il pubblico (quasi 65mila spettatori, incasso devoluto al club brasiliano) mescolandosi nel cerchio di centrocampo. Il Barcellona ha onorato l'impegno, vincendo largamente: 5-0. A segno l'ex milanista Deulofeu, Busquets, Messi e due volte Luis Suarez.
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