Già in passato papà Eusebio ha dovuto fare i conti con il 'piccolo' Federico, in una singolare saga calcistica familiare che ha davvero pochi precedenti. In un paio di circostanze, l'attuale tecnico della Roma - che domani si troverà di fronte il proprio 'erede' sul prato dell'Olimpico - ha dovuto fare i conti con questa 'faida' a colpi di pallone, quando sedeva sulla panchina del Sassuolo e il 'suo' Federico era già nel Bologna. "Spero che Federico continui a fare bene nel Bologna, ma da domenica in poi. Mi fa ridere: gli chiedo se giocherà e lui mi risponde che non lo sa. Tergiversa", le sue parole oggi in conferenza stampa.
Stessa sorte, in passato, ma in Serie B, era toccata ai Bisoli: padre Pierpaolo, ex mastino di centrocampo del Cagliari e poi tecnico del Vicenza, che si è trovato di fronte il figlio Dimitri, giocatore del Brescia. Incroci pericolosi. Ma anche casi assai sporadici. Già, perché è più facile che i figli giochino nelle squadre allenate dai padri, o comunque vengono lanciati dal genitore più importante o esplosi all'estero.
Come nel caso del 'Cholo' Simeone, allenatore dell'Atletico Madrid, con il figlio che guida l'attacco della Fiorentina. Famoso il caso di Jordi Cruijff che venne fatto esordire nel Barcellona dal padre Johan, prima di trasferirsi al Manchester United. Paolo Maldini ha addirittura disputato un Mondiale, in Francia nel 1998, agli ordini del padre-ct Cesare. Nel 2002 rischiò di trovarselo di fronte ai Mondiali nippo-coreani, quando l'indimenticato Cesarone sedeva sulla panchina del Paraguay, mentre Paolino era più azzurro che mai. Un altro ex romanista, Michael Bradley, veniva spesso convocato dal ct degli Usa, Bob, che è anche suo padre. Come Daniele De Rossi quando giocava nella Primavera giallorossa.
Per non parlare di Wladimir Weiss, ex centrocampista del Pescara, che si chiamava come il padre, ct della Slovacchia e suo pigmalione. Enzo e Luca Zidane fanno già parte della rosa del Real Madrid, il primo ha già esordito nella squadra maggiore, che è allenata da papà Zinedine. Rivaldo e Rivaldinho hanno addirittura giocato assieme nella 2/a Categoria brasiliana e segnato nella stessa partita. Infine, fra i casi più eclatanti, c'è quello dei Gudjohnsen, Arnor e Eitur: il 24 aprile 1996, durante Islanda-Estonia, il figlio 17enne subentrò al posto del padre 34enne. Un vero e proprio cambio generazionale.
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