"Oggi tante società sono sotto scacco
delle tifoserie, un ricatto. Se da un lato ci sono le sanzioni,
a mio modesto parere, da uomo che da 43 anni sta nell'ambito
federale non è neanche giusto che un presidente che investe
soldi debba essere sanzionato per un gruppo di 80-100 persone a
fronte di 50 mila spettatori allo stadio. Si potrebbe fare
un'integrazione a questa norma". A sostenerlo è Giovanni Grauso,
attuale sostituto procuratore presso la Federcalcio, parlando
delle norme antirazzismo della Figc che, in base all'istituto
della responsabilità oggettiva, vedono i club sotto scacco degli
ultrà per non incappare in pesanti multe o squalifiche del
campo. "La Federazione - aggiunge Grauso intervenendo al
Consiglio nazionale dell'Us Acli a Roma - già prima attenzionava
l'atteggiamento delle tifoserie. Anche negli anni passati si
ipotizzava una collusione tra società e tifoserie. Sono i cori
razziali e antisemiti quelli che creano un problema alla
federazione".
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