"Darò per te tutto me stesso fino all'ultimo giorno per rimanere nella storia di questa squadra e di questa città come goleador di tutti i tempi. Io goleador, chi l'avrebbe mai detto quando ho firmato per il Napoli per la prima volta. Ma non è finita qui, la nostra storia continua". Così Dries Mertens celebra con un video su Twitter la sua firma sul nuovo contratto biennale con opzione per la terza stagione che lo lega al Napoli fino alla fine della sua carriera e con un discorso aperto per un futuro da dirigente o tecnico nel club azzurro. Il belga resta, dopo una breve trattativa con l'Inter, che ha provato a portarlo a Milano, il cuore ormai legato a Napoli e la proposta del presidente De Laurentiis di quattro milioni netti a stagione lo hanno fatto decidere.
Una firma che Mertens stasera vorrebbe festeggiare alzando la Coppa Italia ma che arriva dopo sette anni a Napoli, amata per il clima dello stadio San Paolo, per i vicoli in cui passeggia con un berretto in testa che non lo protegge dall'affetto dei tifosi, per il Golfo che vede ogni mattina dalla sua terrazza a Palazzo Donn'Anna a picco sul mare. Nel video Mertens parla: "Napoli - dice - ancora non ci posso credere, dal primo giorno che sono arrivato mi hai coccolato, mi hai mostrato parti di te fantastiche, mi hai fatto conoscere tante persone straordinarie. Per me e la mia famiglia sei diventata subito la nostra casa e l'unica maniera di ripagare tanto amore era indossare la maglia azzurra e fare gol, tanti gol, una valanga di gol".
I gol sono 122, Mertens ha superato Hamsik ed è ora il capocannoniere all time azzurro, celebrato anche da Maradona che si fermò a 115. Un amore, quello del belga per la cità e i napoletani, che gli ha fatto conoscere anche chi non ama Napoli: "Mi dispiace per le persone che non amano Napoli, perché non l'hanno conosciuta come l'ho conosciuta io. Chi invece la ama come me sa che l'amore durerà tutta la vita", spiega prima di salutare firmandosi Dries Ciro Mertens, con il nome con cui a Napoli ormai tutto lo chiamano. Stasera sarà in campo nella finale, contro la Juve e contro Sarri, il tecnico che lo trasformò in punta centrale nel 2016, quando Higuain era andato via e Milik si era infortunato. In quella stagione Mertens fece 28 gol e scoprì definitivamente il suo talento da bomber, confermato sabato nella semifinale con l'Inter e che sogna di mettere in campo anche nella finale di stasera.