Concluso il campionato di Serie A, la
regular season della Serie B e la stagione di Lega Pro, la
Commissione medico scientifica federale, tornata a riunirsi
lunedì scorso, ha raccolto i dati dei test sui calciatori e i
membri dello staff sottoposti al Protocollo Figc per la
prevenzione del contagio da Covid-19, approvato dal Comitato
medico scientifico del Governo.
La Figc comunica che sono stati effettuati 56.397 test
molecolari su 3.351 componenti del cosiddetto 'gruppo squadra' e
arbitri (in media 16,8 per soggetto), ai quali sono risultate
positive 12 persone con un'incidenza dello 0,021% (0,21 x
mille). A questi si aggiungono 17.594 test sierologici (5,2 per
soggetto), dei quali 284 (1,61%) sono risultati positivi. Il
totale e' di 73.991 test
"Unitamente all'efficacia di questa straordinaria opera di
'sorveglianza medica', messa in atto per consentire la
ripartenza del calcio professionistico senza alcun costo per la
sanità pubblica - spiega, in una nota, la Figc - i dati
confermano come il calcio sia credibile e responsabile, perché
non è stato in alcun modo veicolo di contagio e ha attuato
scrupolosamente tutte le procedure, mantenendo comportamenti
consapevoli e consoni alla criticità del momento. Peraltro,
attraverso questa imponente attività di monitoraggio, ha
contribuito a mappare un campione rilevante della popolazione
italiana, fornendo dati utili al servizio sanitario nazionale".
"Il calcio è un sistema affidabile e merita fiducia - fa
notare il presidente della Figc, Gabriele Gravina - i
comportamenti e i numeri confermano che, con la contrazione
della curva dei contagi rispetto a fine aprile, quando il
protocollo è stato concepito, ci sono le condizioni per un
adeguamento, in senso meno invasivo, del modello di prevenzione
e monitoraggio attuato finora. Ringrazio la Commissione medico
scientifica, i club e tutti coloro che si sono sottoposti a
questi controlli e che hanno collaborato per la piena riuscita
di questo processo".
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