"Abbiamo una buona rosa, ma non siamo nelle migliori condizioni di forma, e ieri si è visto. Ma non possiamo dire che l'Italia non abbia giocatori, quei trenta importanti li abbiamo sempre avuti e li ha anche questo gruppo".
Intervistato dall'emittente Radio Radio Dino Zoff, in azzurro campione del mondo e d'Europa da calciatore e con un titolo continentale sfumato al 'golden gol' da ct, riflette sul fallimento della Nazionale di Mancini, che non andrà ai Mondiali in Qatar. "Poi ci sono anche i ricambi generazionali che influiscono sui risultati - dice ancora Zoff -. Io l'ho provato a Monaco 1974, c'è stato un momento critico e siamo tornati a casa sui cellulari, quelli della polizia, dopo che prima del Mondiale avevamo fatto cose strabilianti". "Ieri non l'abbiamo messa dentro - aggiunge tornando al match di ieri a Palermo - ma di attaccanti ne abbiamo".
Ma adesso, per ripartire, bisogna puntare sui giovani? " Se sono buoni nelle loro squadre - risponde Zoff - vengono fuori e li mettiamo in nazionale, oggi poi hanno forti personalità e non è come ai miei tempi che eravamo timidi e i tempi di maturazione di un calciatore più lenti. Ora è il contrario, un giovane dopo tre partite è in Paradiso. Comunque in nazionale devono giocare i migliori, vecchi e giovani. Certo quando poi ci sono degli 'stop' come questo ti devi un po' guardare intorno e pensare a cosa farai". Comunque, per Zoff, è giusto sottolineare che adesso in Serie A ci sono meno giovani: "ai miei tempi - spiega - del mio piccolo Friuli eravamo in dieci a giocare in Serie A e quattro in nazionale, ora sono trenta anni che, sì e no, ce ne va uno. Le riforme? Non si può passare da un estremo all'altro, però forse due squadre in serie A le eliminerei".
Dopo la mancata qualificazione al Mondiale, Mancini deve dimettersi? "Non lo so, dipenderà da lui. Io non voglio buttargli delle croci addosso, non sarebbe giusto e non ho voglia di dare questi giudizi".
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