Il Qatar "ha compiuto dei progressi"
in materia di diritti umani e svolto un lavoro "esemplare". Lo
ha detto Gianni Infantino, parlando al 72/o Congresso della
Fifa. "Naturalmente non tutto è perfetto, ovviamente non è il
paradiso, ma nessun Paese è il paradiso. Se guardiamo indietro,
tutti i cambiamenti avvenuti sui diritti umani e i diritti dei
lavoratori non sarebbero avvenuti così velocemente se non ci
fosse stata l'organizzazione dei Mondiali. Manca la tradizione
calcistica? Il pallone è di tutti ed è giusto andare ovunque",
ha sottolineato il presidente della Fifa.
Il Qatar dal 2016 ha abolito la 'kafala', ossia il sistema
che rende i dipendenti quasi proprietà del datore di lavoro, e
introdotto nel 2020 un salario orario minimo (di 1,30 dollari).
L'emirato ha fatto più di qualsiasi altro paese della regione,
affermano le autorità.
A proposito della guerra in Ucraina, Infantino ha esortato al
"dialogo" e ricordato che la Fifa ha escluso la selezione russa
dalla corsa per la Coppa del mondo 2022, definendola una
decisione "non facile". Alcuni, come l'ambasciatore ucraino in
Qatar, Andrii Kuzmenko, presente al congresso, ha chiesto di
andare oltre, escludendo la Federazione russa dalla Fifa. Ma il
russo Alexey Sorokin, interpellato sull'argomento, ha ribattuto:
"Cosa c'entra il calcio russo? Cosa ha sbagliato il calcio
russo?".
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