"Non posso dire adesso se resto al Verona o no. Finito il lavoro, ci sarà il tempo per sedersi a parlare". Igor Tudor, dopo aver quasi estromesso l'Atalanta dalla corsa all'Europa, non si esprime circa la permanenza sulla panchina gialloblù: "Parleremo solo poi col direttore sportivo e il presidente. E non dico nulla su come andò l'anno scorso con Juric, non c'ero", taglia corto il tecnico croato. Che commenta il finale in crescendo della sua squadra: "Meritavamo già all'andata quando avevamo perso con lo stesso risultato. Abbiamo raccolto quanto abbiamo seminato dopo una gara seria, i complimenti li meritano i ragazzi. A cinque partite dalla fine abbiamo ancora motivazioni per fare bella figura davanti a tutti. Facciamo le cose giuste, la qualità c'è".
Il confronto è con la partita contro l'Inter persa a San Siro: "Il primo tempo non m'era piaciuto e durante la settimana ne abbiamo parlato, perché per fare il nostro calcio bisogna stare attenti sull'uomo e correre dietro la palla anche quando va verso la nostra porta", spiega Tudor. Infine, le lodi al collega di turno e a Barak: "Gasperini è un maestro, un visionario, al livello del Cholo Simeone, Guardiola e Conte. Non ha avuto la chance di andare in grandi squadre ma fa cose importanti - dice -. Barak è un giocatore chiave, quest'anno è stato anche sfortunato ed è giusto che si prenda le sue rivincite".
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