Il Ct dell'Inghilterra Gareth
Southgate si è detto sorpreso che domani, in occasione del
debutto in Ungheria dei Tre Leoni in Nations League, alla Puskas
Arena di Budapest ci saranno 36mila spettatori, nonostante il
divieto di pubblico imposto dalla Uefa.
A causa di ripetuti incidenti e cori a sfondo razzista,
sanzionati dalla Uefa come dalla Fifa, l'Ungheria deve giocare
le prossime cinque partite casalinghe a porte chiuse. Ma - come
previsto dal regolamento Uefa - può comunque consentire
l'accesso a bambini, di età inferiore ai 14 anni, accompagnati
da un adulto ogni 10 giovani. Una deroga che permetterà alla
Federcalcio ungherese di riempire comunque lo stadio,
accogliendo anche circa quattromila adulti.
"Siamo tutti sorpresi, ma non conosco nel dettaglio il
regolamento. Non so se ci sia un numero massimo di accessi in
casi simili - le parole di Southgate -. Una cosa è certa:
dobbiamo essere fermi sulle nostre convinzioni, uniti contro ciò
che riteniamo inaccettabile". Lo scorso settembre - durante il
largo successo dei Tre Leoni a Budapest - diversi giocatori
inglesi erano stati presi di mira, con cori e insulti razzisti,
dai tifosi locali: un comportamento sanzionato dalla Uefa con la
chiusura dell'impianto.
Anche l'Inghilterra dovrà disputare due gare casalinghe a
porte chiuse, in seguito agli incidenti verificatisi a Wembley,
prima e durante la finale di Euro 2020 contro l'Italia. Il
prossimo 11 luglio, allo stadio Molineux di Wolverhampton, sede
della sfida contro gli Azzurri, anche la FA ha distribuito
diverse migliaia di biglietti a giovani e bambini. "Immagino che
l'Ungheria sia altrettanto sorpresa e che anche loro non
vogliano che simili situazioni si ripetano in futuro - le parole
di Southgate -. Abbiamo espresso chiaramente la nostra posizione
circa i principi di inclusività e rispetto. Spero che i giovani
presenti allo stadio capiscano perché hanno avuto questa
opportunità. Si impara sempre dalle proprie esperienze".
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