Lecce-Inter 1-2 in una partita della prima giornata di Serie A giocata allo stadio di Via del Mare CRONACA
Monza-Torino 1-2 nell'incontro giocato sul terreno dell'U-Power Stadium' CRONACA
L'Inter comincia il suo campionato con una vittoria sudatissima al Via Del Mare (2-1) e ringrazia Dumfries che di petto al 95' opera il sorpasso ai danni di un Lecce che non si è mai dato per vinto. Tre punti arrivati in pieno recupero, all'ultima azione, dopo un lungo assedio portato dai nerazzurri, con Inzaghi costretto a ricorrere ad uno spregiudicato 4-2-4 per venire a capo di una gara che sembrava incanalarsi sul risultato di parità. Ma è stato il petto di Dumfries, subentrato nella ripresa e ha anche un palo nel suo score, a regalare la prima gioia agli uomini di Inzaghi. Il gol a freddo di Lukaku dopo meno di due minuti sembrava il preludio ad un monologo nerazzurro, ma il Lecce con pazienza, cominciava a mettere la testa fuori dal sacco. Cessay, buona la prova dell'attaccante giallorosso, rimetteva in parità la sfida, ma poi i cambi di Inzaghi, con tutte le soluzioni possibili e immaginabili, con il Lecce asserragliato nella sua area, hanno avuto ragione. Per l'Inter una prova in chiaroscuro, soprattutto nella prima parte della ripresa, ma che dice tre punti, per il Lecce, uscito tra gli applausi, una sconfitta beffarda, pronosticabile alla vigilia, ma che lascia ampi margini di miglioramento per la stagione. E' un Via del Mare vestito a festa per la prima del Lecce in A contro i vice campioni d'Italia, e sono 25.353 gli spettatori, con buona presenza nerazzurra e un entusiasmo incredibile dei supporters giallorossi. Inzaghi riparte dalla coppia Lukaku-Lautaro, con Brozovic pronto dopo il fastidio accusato in settimana. In difesa c'è Dimarco al posto di Bastoni, a destra Darmian preferito a Dumfries. Baroni deve fronteggiare l'emergenza in difesa e schiera il nuovo arrivato Cetin con a fianco Baschirotto. Al centro del tridente di attacco il gambiano Ceesay. Pronti via, nemmeno il tempo di trovare le posizioni in campo che l'Inter passa. Dimarco sfreccia sulla trequarti, cross per Darmian sul palo opposto che rimette di testa al centro per Lukaku che, ancora di testa, appoggia in rete di testa molto facilmente. 1'21" tanto basta ai nerazzurri per andare in vantaggio il sorpasso. E sempre Lukaku, come tre anni addietro, sempre contro il Lecce, quando siglò il primo gol in Italia. L'Inter continua a condurre il gioco mettendo a dura prova la già incerottata difesa giallorossa, che al 20' registra la defezione di Cetin, già in dubbio alla vigilia, e l'ingresso di Blin, centrocampista adattato a centrale difensivo. La gara si scalda (32') per un intervento molto duro di Baschirotto su Lautaro: per il difensore sacrosanto giallo. Il Lecce prova a mettere il muso in area interista con Strefezza (39'), ma il suo destro è facilmente controllato da Handanovic. 4' di recupero e cala il sipario sul primo tempo. Inter avanti 1-0, con il solito Lukaku . Si riparte e i padroni di casa trovano il guizzo vincente. Ripartenza veloce con Di Francesco e Cessay che scambiano in rapida serie; la seconda con Cessay che si sovrappone al compagno, che lo serve in verticale: sinistro preciso ad incrociare ed Handanovic battuto (48'). Il Lecce sembra trasformato, ritrova la fiducia, ma l'Inter è in evidente difficoltà. Inzaghi prova a scuotere i suoi: dentro Mkhitaryan e Bastoni, fuori Brozovic, che intanto rimedia un giallo e Bastoni. Sul fronte opposto Baroni risponde con Colombo, che rileva uno stremato ed applauditissimo Ceesay. Inzaghi prova la trazione interiore per cambiare l'inerzia dei suoi con un doppio cambio: entrano Dzeko e Dumfries (che appena dentro colpisce il palo) per Calhanoglu e Darmian. I nerazzurri prendono decisamente il pallino del gioco, e una pioggia di cross piovono nell'area del Lecce. I giallorossi serrano le fila, Baroni cerca di trovare nuova linfa con gli ingressi di Helgason, Banda e Listkowski. A salire in cattedra è Falcone. E proprio sul filo della sirena Dumfries, sugli sviluppi di un corner, arriva di corsa sul secondo palo e insacca con il petto per il sorpasso e la vittoria nerazzurra. E' festa Inter, ma il Lecce non sfigura affatto.
Al ballo della debuttante Monza, è il Torino a prendere il ritmo giusto e a vincere 1-2. Arrivano in 10.739 per la prima dei brianzoli in A e la cartolina spedita dagli spalti è fatta di un colpo d'occhio biancorosso che riassume con uno striscione i 110 anni di attesa per l'esordio nella massima serie: "Nessuna notte buia può impedire al sole di sorgere", recita lo striscione della curva brianzola. Dall'altra parte, i migliaia di tifosi ospiti ripetono cori contro la presidenza granata. Unite, le tifoserie, lo sono nel ricordare Gigi Radice, come recita un lenzuolo esposto dalla curva monzese. Silvio Berlusconi, che arriva in tribuna alla lettura delle formazioni, sotto la mascherina nera ha un sorriso grande così, per la prima in massima categoria dei suoi. A togliergli il buonumore è semmai la rete che arriva tre minuti prima dell'intervallo, dopo un buon primo tempo dei suoi: al 42' Birindelli e Barberis pasticciano, il Toro riparte e Sanabria serve Miranchuk, che da due passi non sbaglia. È la nota amara di un buon primo tempo, per la debuttante: pronti via, si parte a ritmo alto e l'emozione è spazzata via dall'adrenalina. Gli ospiti ci provano subito con Sanabria, ma Di Gregorio (preferito a Cragno) interrompe in uscita bassa. Dall'altra parte, Petagna e Caprari si abbassano e lasciano spazio agli inserimenti di Valoti. Il Monza prende metri e campo, il Torino è costretto a giocare di rimessa, ma rischia di fare male dopo 13 minuti con il contropiede di Radonjic che serve fuori misura per Aina, che sarebbe stato a tu per tu con Di Gregorio. I padroni di casa rispondono con Filippo, l'unico dei Ranocchia in campo, che al 18' chiama in causa i pugni di Milinkovic. Petagna ha un'occasione di testa, ma è il Toro a sfiorare il vantaggio poco dopo: Marì libera all'indietro di testa, Miranchuk mette Radonjic in condizione di battere forte e Di Gregorio vola sul tiro a incrociare. Ranocchia si fa di nuovo pericoloso, raccogliendo al limite e incrociando il sinistro, che esce di poco. Nella ripresa, si riparte dal tiro fuori misura di Ranocchia, da ritmi più bassi e spazi più larghi. Nell'ultimo quarto di gara comincia il valzer dei cambi, con Stroppa che butta nella mischia Ciurria, Mota e Carboni, per l'infortunato Carlos. E proprio l'ex Cagliari al 20' svirgola un rinvio, Ricci alza la palla per Sanabria che in acrobazia raddoppia. A 10' dalla fine D'Alessandro potrebbe riaprirla, ma sbaglia l'occasione nell'area piccola, comunque in posizione di fuorigioco. Radonjic nel finale potrebbe fare tris, ma il destro sul secondo palo non scende. In porta ci va Dany Mota Carvalho, in pieno recupero. Primo gol del Monza in A e sconfitta più indolore per la neopromossa.
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