"Il calcio è spettacolo, fare squadra
è oltremodo complicato, ma i risultati si ottengono con il
lavoro del collettivo. Io all'inizio scelsi di puntare
sull'ottimismo e di mettere da parte il pessimismo, così
arrivarono i risultati. Quando lasciai il Milan, dopo quattro
anni, dissi ai 'miei' calciatori: adesso siete tutti maestri, ma
non giocherete mai più così". Così Arrigo Sacchi, da Istanbul,
dove ha ritirato il premio del presidente dell'Uefa, che gli è
stato assegnato.
"Le squadre straniere si avvicinano quasi tutte al mio calcio
- ha aggiunto -. In Italia ci avviciniamo a giocare un calcio da
protagonista, divertente, che dia emozioni. Se questo sport non
darà emozioni perderà appeal. E serve un'evoluzione continua,
perché oggi il mondo va a una velocità supersonica che in un
anno perdi la conoscenza e questo vale anche nel calcio".
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