Battere l'Inghilterra e l'Ungheria per cercare di arrivare primi nel girone di Nations League e accedere per la seconda volta di fila alle Final Four, nel 2023, ritrovare l'entusiasmo e la voglia di divertirsi, preparare la strada per costruire un'altra Italia capace di rinverdire quanto fatto in questi quattro anni. Ecco gli obiettivi indicati da Roberto Mancini nel primo giorno di raduno a Coverciano, alla ripresa dopo la sosta estiva. E' un ct scosso dalla tragedia che ha colpito le sue Marche, alle prese con i problemi che ormai da tempo affliggono il calcio italiano (il più attuale riguarda gli attaccanti) e stanno complicando il suo lavoro. Il tecnico ha davanti mesi che ha definito "durissimi" perché vedranno lui e la Nazionale spettatori di un Mondiale a cui avrebbero voluto partecipare ed essere protagonisti. "Saranno mesi difficili, almeno i giocatori hanno i loro club, per noi sarà dura. Dobbiamo ritrovare un po' di entusiasmo e ripartire dalla vittoria dell'Europeo per ricostruire una squadra capace di disputare altri quattro anni straordinari come quelli appena conclusi". Intanto sarà importante fare bene nei prossimi due impegni di Nations League dopo il 5-2 subito a giugno con la Germania, "un punteggio che non fa piacere ma anche dalle sconfitte si trae lezione". In ogni caso Mancini vuole ricominciare a vincere a partire da venerdì a Milano contro l'Inghilterra e poi lunedì a Budapest con l'Ungheria, perchè "nel nostro girone può succedere di tutto". Per questo ha chiamato molti campioni d'Europa insieme ad alcuni giovani convocati nei mesi scorsi e ai nuovi Vicario, Provedel e Mazzocchi "che sono qui per essere visti da vicino".
Tanti gli assenti di peso, l'ultimo è Verratti che è arrivato oggi in ritiro ma è subito rientrato a Parigi dopo gli accertamenti al polpaccio, sato che "non riusciva neppure a camminare". Al suo posto il ct chiamerà Frattesi. Pare invece rientrato l'allarme per Tonali (affaticamento) e Politano (botta alla caviglia) mentre Pellegrini verrà valutato nelle prossime ore. Quanto alle esclusioni (vedi Zaniolo, Calabria, Mancini, Belotti) il ct ha spiegato: "Di giocatori bravi ne ho lasciati tanti a casa e dispiace ma abbiamo solo due gare e non volevo rischiare di mandare alcuni in tribuna, inoltre molti hanno giocato già tanto. Spinazzola mi ha telefonato per dirmi che ancora non si sente benissimo, Insigne sarebbe stato qui ma ha avuto un grave problema familiare". A proposito di attaccanti, Immobile è l'unico italiano ai vertici della classifica marcatori: "E' qualcosa di anomalo, purtroppo da tempo le big hanno tanti attaccanti stranieri, speriamo - ha auspicato il ct - che presto possano emergere due, tre giovani per il futuro. Non è un problema piccolissimo".
Attaccanti e non solo, perchè si vedono sempre pochi italiani in campo. "Più di quanto stiamo facendo non possiamo, stiamo attingendo anche dalla Serie B sperando di non sbagliare le scelte". Intanto con cinque convocati il Napoli è la squadra più rappresentata "perché di italiani ne ha e ne impiega diversi" al contrario dell'Udinese che pure è la sorpresa del campionato: "Gioca bene ed è lassù con merito ma di italiani ne ha pochini" la riflessione di Mancini, che, come dimostrato nel primo allenamento a Coverciano, non ha escluso di poter cambiare sistema di gioco al di là del suo iconico 4-3-3: "Difficile farlo in pochi giorni ma non scarto l'ipotesi a priori visto che ci sono giocatori polivalenti e molti nei loro club giocano con il 3-5-2. L'importante è mantenere sempre la stessa personalità e avere sempre voglia di giocare bene". E mai come stavolta tornare a vincere.
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