Serie A, Torino-Roma 0-1 - LA CRONACA
Verona-Sassuolo 2-1 - LA CRONACA
Rigore Dybala e 3/o posto, Mou batte Juric 1-0 - Serviva una vittoria in trasferta alla Roma per issarsi in zona Champions. I giallorossi la ritrovano a Torino dopo oltre due mesi di astinenza lontano da casa, a Mourinho basta un rigore di Dybala in apertura di gara per centrare il terzo posto. La sua squadra sfrutta al meglio il doppio passo falso delle due milanesi. Il Toro, invece, si ferma di nuovo e perde ancora in casa dopo il tonfo contro il Napoli. Juric e Mourinho riservano sorprese entrambi nel reparto avanzato: il croato sceglie Miranchuk e non Vlasic per affiancare Radonjic alle spalle di Sanabria, il portoghese preferisce giocare senza Abraham e senza il grande ex Belotti, puntando su Solbakken. "Non ti possiamo insultare perché non ti fanno giocare", è il testo dello striscione esposto al secondo anello della curva Maratona contro il Gallo, al primo ritorno da avversario. Pellegrini non è al meglio e comincia dalla panchina, in mezzo al campo ci sono Cristante e Wijnaldum. Novità anche in difesa, Ibanez è lasciato fuori e c'è Llorente a comporre il terzetto insieme a Mancini e Smalling. Juric decide di lanciare il 2004 Gineitis, alla seconda da titolare in serie A, al posto di Linetty nella mediana con Ricci, per il resto è la stessa formazione che ha pareggiato a Reggio Emilia contro il Sassuolo. La sfida dei granata, però, parte subito in salita: il tiro di Zalewski è intercettato da Schuurs con un braccio troppo largo, Dybala trasforma il rigore con una conclusione centrale e la Roma è già avanti dopo otto minuti. Colpito a freddo, il Toro prova a riorganizzarsi e cerca di colpire con qualche tiro da fuori area, ma i tentativi di Rodriguez e Ricci vengono respinti dalla formazione giallorossa che si chiude bene e non lascia spazi. Rui Patricio conclude il primo tempo senza mai sporcarsi i guanti, segno che la sua difesa lavora bene e la squadra di Juric non punge particolarmente. Il croato sceglie però di non fare cambi durante l'intervallo, anche Mourinho ripropone lo stesso undici per la ripresa. I padroni di casa sembrano più convinti, per respingere il colpo di testa di Miranchuk su cross di Rodriguez serve una gran parata di Rui Patricio. All'ora di gioco Juric stravolge il suo Toro con tre cambi in un solo slot: Djdiji, Vlasic e Pellegri sostituiscono Gravillon, Ricci e Sanabria. Mourinho risponde con Pellegrini, al 73' Solbakken alza bandiera bianca per un problema alla spalla ed entra Matic. I granata cambiano modulo a dieci minuti dalla fine, con gli ingressi di Lazaro e Karamoh per Buongiorno e Karamoh si passa alla difesa a quattro ma a trazione offensiva. Tra una Roma che tatticamente è perfetta e un Toro che fa girare lentamente il pallone non succede quasi nulla, ci prova soltanto Pellegri ma la sua conclusione è deviata in corner da Smalling. Al triplice fischio esulta Mourinho, che in un colpo solo supera Inter e Milan e si porta al terzo posto della classifica, in piena lotta per la Champions. Juric, invece, arriva a tre partite consecutive senza successi: la sua squadra non vince dallo scorso 12 marzo, Buongiorno e compagni scivolano così nella parte destra ed escono definitivamente dalla corsa all'Europa.
Il Verona batte il Sassuolo al fotofinish - Incredibile. Il Verona batte il Sassuolo al quinto minuto di recupero, era il 95', con una rete dell'argentino Gaich su gentile omaggio di Consigli. L'Hellas ci mette cuore e volontà, ma il gioco è tutto per il Sassuolo che perde una gara assurda. Emiliani assolutamente in controllo che pagano a caro prezzo la svista del portiere proprio nell'ultima azione del match e che commettono il grave errore di non chiudere una partita di cui sono padroni assoluti per molto tempo. Nelle scelte iniziali delle due squadre qualche novità, soprattutto in casa Verona. Panchina iniziale per Djuric e Ngonge per i padroni di casa, giocano Lasagna e Verdi con Duda alle loro spalle. Torna titolare Hien. Nel Sassuolo confermatissimo il tridente con Pinamonti centravanti più Berardi e Laurienté ai suoi lati. Gran clima al Bentegodi con oltre 21mila spettatori presenti per festeggiare i 120 anni di nascita del club scaligero. Prima parte di gara senza scossoni. Il Verona è aggressivo ma fatica a trovare spazi nella difesa del Sassuolo. Gialloblù molto attenti nelle marcature, soprattutto sul tridente offensivo del Sassuolo. Ma la qualità paga. Basta una giocata del singolo a rompere un equilibrio che sembrava cristallizzato. Il guizzo di Berardi è mortifero per Doig saltato netto, poi l'azzurro nasconde la palla a Tameze e di destro consegna un cioccolatino sulla testa di Harroui che la deposita alle spalle di Montipò. La reazione del Verona è impalpabile, anzi il Sassuolo prende definitivamente campo, la rete del vantaggio sembra un peso che il Verona fatica a sopportare. Il tandem Zaffaroni-Bocchetti prova a ridisegnare il Verona in avvio di ripresa inserendo un difensore, Ceccherini spostando Tameze nuovamente a centrocampo e Ngonge al posto di Veloso. Ma l'Hellas non trova le distanze giuste, non ha forza per pressare ed escono le qualità del Sassuolo che prima con Frattesi, palla alta e poi con Pinamonti, respinge Montipò, sfiora il raddoppio. I padroni di casa provano ancora a mescolare le carte, fuori Verdi per Djuric. Ma, pochi attimi dopo il cambio, Berardi si divora il 2-0 sparando alto da ottima posizione. Il Bentegodi si accende e i tecnici gialloblù si giocano il tutto per tutto con Gaich al posto di Terracciano. E il pareggio arriva. Angolo di Ngonge, Ceccherini in anticipo batte Consigli di testa. Il finale è pazzesco. Consigli sbaglia un appoggio facile facile e Gaich da metà campo lo batte. Il Bentegodi esplode, il Verona ci spera ancora.
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