Milan-Newcastle finisce 0-0, La cronaca in una partita della 1/a giornata del gruppo F di Champions League
Un bel film con un finale non in linea con il copione. C'è qualcosa che non torna, ai titoli di coda di Milan-Newcastle. Pellicola in eurovisione con un solo protagonista, ma con la comparsa che si prende un ruolo sproporzionato alla prova offerta. Finisce 0-0 a San Siro, senza quell'happy end che sembrava destinato a coronare l'ora e mezza di gioco dei rossoneri. Propositivi ma imprecisi, affamati ma non saziati. Il Newcastle è partito forte ed è evaporato in fretta come la schiuma di una birra che resta troppo ferma nel boccale. È il risultato che conta, ma nel bicchiere mezzo pieno di Pioli c'è la risposta psicologica dopo il ko nel derby. Nei primi trequarti d'ora di gara è solo una squadra a fare la partita e il demerito del Milan è semmai quello di non riuscire a rompere l'equilibrio. La statistica all'intervallo dice 14 tentativi Milan, con 6 parate di Pope, e 2 per gli ospiti. Che l'ultima Premier l'ha chiusa con la miglior difesa, al pari del City. Nella ripresa la storia cambia poco, anche se nel finale gli ospiti cercano di piazzare anche il colpo di scena con Longstraff che in pieno recupero sfodera l'unica vera occasione del Newcastle, con palla deviata in angolo dal volo di Sportiello. Sì, perché come se non bastasse lo 0-0, il Milan incassa l'infortunio muscolare di Maignan. Uscito a 10 dal termine per un guaio al flessore, poco dopo l'uscita di scena per infortunio anche di Loftus-Cheek.
E dire che l'incipit era stato di tutt'altro tenore, con quel che San Siro sapeva di poter offrire e che non ha mancato di dare: cori per Tonali e Pioli durante il riscaldamento, per ribadire quanto l'orgoglio rossonero sia in grado di andare oltre anche una sconfitta difficile come quella del derby. Per l'ex Tonali, segno di croce all'ingresso in campo e riflesso incondizionato dello sguardo che punta in direzione della Sud e della sua coreografia. Ed è forse proprio per far contare meno il peso della storia che in avvio è il Newcastle a partire molto alto e a portare pressione fin dentro l'area avversaria. L'equilibrio sul campo però cambia in fretta e non si ristabilirà più. È il minuto 12 quando Pobega tira dalla distanza e Pope ci mette i pugni, ribadendo poi su Chukwueze. Le occasioni fanno saltare il tappo e offrono al Milan l'occasione di mostrare la propria effervescenza. Ci provano Giroud e Krunic, Theo di testa e Loftus-Cheek, bravo a muoversi spesso alle spalle di Tonali e a trovare il tiro. Poi ancora Giroud con girata in area da due passi. E Leao, che in area ci entra dopo essersi liberato di tre difensori, ma incespica con un improbabile colpo di tacco e vanifica l'occasione più grande. Tenuto in vita, il Newcastle nella ripresa si adatta a spazi ampi e ritmi alti, come sul palcoscenico di una gara di Premier. Loftus-Cheek vince quasi tutti i duelli con Tonali, ma esce per infortunio dopo una corsa spalla a spalla col suo predecessore, che a sua volta lascia il campo. Leao in tuffo di testa su cross di Florenzi, poi Pulisic e Theo al tiro, ma nulla che possa cambiare il risultato. Tanto, ma troppo poco per rompere l'equilibrio prima dei titoli di coda.
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