"La Uefa è consapevole che i
'bambini' non dovrebbero essere puniti per azioni la cui
responsabilità ricade esclusivamente sugli adulti ed è
fermamente convinta che il calcio non debba mai rinunciare a
inviare messaggi di pace e speranza. È particolarmente doloroso
che, a causa del perdurante conflitto, una generazione di minori
sia privata del diritto di competere nel calcio internazionale.
Per questi motivi, il Comitato Esecutivo della Uefa ha deciso
che le squadre russe composte da giocatori minorenni saranno
riammesse alle sue competizioni nel corso di questa stagione".
Con questa nota, diffusa al termine al termine della riunione
del comitato esecutivo svoltosi a Limassol, in cui è stato
assegnata a Varsavia la finale della Supercoppa Europea del
prossimo agosto, l'Uefa ha ufficializzato la riammissione delle
squadre, e quindi anche nazionali, russe nelle sue competizioni
giovanili, a partire dall'Under 17 e ascendere di età.
"A questo proposito, il Comitato Esecutivo ha chiesto
all'amministrazione Uefa - continua la nota - di proporre una
soluzione tecnica che consenta il reinserimento delle squadre
russe U17 (sia maschili che femminili) anche dopo che si sono
già svolti i sorteggi. Tutte le partite delle squadre russe si
giocheranno senza la bandiera nazionale, l'inno, la divisa
nazionale e non sul territorio russo".
"Allo stesso tempo, il Comitato Esecutivo ha ribadito la sua
condanna della guerra illegale della Russia - viene precisato -
e ha confermato che la sospensione di tutte le altre squadre
russe (club e nazionali) rimarrà in vigore fino alla fine del
conflitto in Ucraina".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA