Più commosso che quando ha vinto
la Champions League: Carlo Ancelotti è dottore ad honorem in
scienze motorie all'Università di Parma. Ha ricevuto il diploma
in Auditorium Paganini gremito, dove c'era anche il suo maestro
Arrigo Sacchi. E non ha trattenuto le lacrime quando il rettore
Paolo Andrei lo ha proclamato dottore.
"Qualcuno - ha detto - potrebbe dire che mi sono laureato
avendo fatto pochi esami, in realtà ne ho fatti tanti e ne
continuo a fare. Dirò ai miei giocatori che possono chiamarmi
dottore". Ancelotti ha ripercorso la sua lunga carriera,
cominciata proprio a Parma, quando a 15 anni vi si trasferì
dalla sua Reggiolo (Reggio Emilia) per giocare nella primavera
crociata. Da lì una carriera costellata di innumerevoli
successi, prima come calciatore, poi come allenatore.
"In un gruppo di lavoro - ha detto nella sua lectio
magistralis - il leader deve avere la forza di delegare per
responsabilizzare e motivare i suoi collaboratori, perché la
forza di un gruppo è sempre più forte di quella di un individuo
solo. Il mio è stato un viaggio lunghissimo, bello e
appassionante, è una passione non ha mai rappresentato né un
sacrificio né un lavoro, era così a 15 anni, è così oggi"
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